- O le differenze manifestate dal/nel mondo sono l’apparenza
illusoria alle quali sottostà un assoluto MONISMO indifferenziato (concezione di Parmenide, a sx nella foto),
- oppure le differenze manifestate dal/nel mondo rinviano a
(o sono espressione di) Dio che, in sé, MAI è privo di DISTINZIONI (concezione cristiana).
Il sostenitore della prima concezione, il filosofo Marco Cavaioni, ha scritto:
<<Bene, allora mi dirai dove si trova la fondazione
(dimostrazione) incontrovertibile che i MOLTI "sono", ossia che l'essere è DISTINTO (anziché indistinto). Ovviamente,
l'immediatezza fenomenologica non vale come dimostrazione>> (maiuscoli
miei: RF) giacché, per lui, l’essere della DISTINZIONE (cioè la DISTINZIONE in quanto tale) è soltanto un presupposto, quindi è
una non-verità cioè una
‘verità’ solo presupposta
perciò soltanto creduta tale, insomma: essa sarebbe <<un "essere" solo preteso>> per cui _ sempre secondo Marco Cavaioni _, la distinzione-che-appare va
dimostrata ricorrendo ad ALTRO
rispetto all’<<immediatezza fenomenologica>>: si deve ricorrere
al solo logos.
Tuttavia, cosa succede non appena tentiamo di
avvalerci del solo logos al fine di dimostrare l’essere della distinzione?
Innanzitutto, poiché per Marco Cavaioni <<l'immediatezza
fenomenologica non vale come dimostrazione>>, allora accade che egli abbia GIÀ DISTINTO tale
immediatezza dal logos PRIMA ancora che esso dimostri l’essere della distinzione, cosicché chiedere
la suddetta dimostrazione è come chiedere la dimostrazione che il logos
sia distinto
dall’<<immediatezza fenomenologica>>!
Avendola già distinta, egli dovrà ritenere REALE tale distinzione, anziché una
semplice presupposizione,
altrimenti sarebbe una semplice presupposizione anche la sua convinzione secondo la quale <<l'immediatezza
fenomenologica non vale come dimostrazione>>!
Ciò perché la distinzione che si doveva dimostrare, presiede e
dirige ‘a monte’ la stessa dimostrazione dell’essere della distinzione, REINTRODUCENDO (riconfermando
come INNEGABILE) quella distinzione
che Marco Cavaioni chiedeva di dimostrare
unicamente mediante il logos!
Egli osserva, però, che tutto ciò non dimostra la non-presuppositività
della distinzione,
bensì che quest’ultima viene soltanto RESTITUITA come presupposizione iniziale
e quindi come non-verità.
Ma, se fosse così, allora, come detto poc’anzi, verrebbe
altresì RESTITUITO il carattere di presupposto/non-verità della sua stessa negazione che l’immediatezza
fenomenologica possa valere <<come dimostrazione>>
nonché della distinzione
tra logos ed immediatezza fenomenologica!
Per cui il suo invito a dimostrare che la distinzione non sia una
mera parvenza, si è rivelato essere un invito AUTO-CONTRADDITTORIO…
Roberto Fiaschi
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