Attenti al severiniano che bara!
Eh sì, grave malvezzo, mi è
completamente inaccettabile, lo devo dire.
In uno dei diversi gruppi filosofici presenti su Facebook, qualcuno
_ l’estimatore severiniano AV, nel gruppo Officina di filosofia teoretica (https://www.facebook.com/groups/208128786326082) _, ha
pensato bene di ricorrere continuativamente all’uso della ChatGPT, facendosi
scrivere DA ESSA le risposte e le
argomentazioni che, invece, SERIETÀ vorrebbe le pensasse/scrivesse LUI.
Ultimamente, pare che qualcun altro, nel medesimo gruppo, stia seguendo le sue
orme: indovinare CHI non è difficile…
Legittimissimo l’utilizzo della ChatGPT, è chiaro; inaccettabile,
a mio parere, demandare ad essa quel che dovrebbe esser il frutto dei propri
faticosi studi. Infatti, ciò che la ChatGPT scrive NON è ‘farina del sacco’ di AV, e questo può facilmente
indurre un vantaggio nei confronti di un qualsiasi interlocutore, fornendogli belle
risposte prefabbricate senza la fatica dei propri ragionamenti, preferendo perciò
la scorciatoia di farseli scrivere per intero da un’intelligenza artificiale.
Da terzi, mi è stato fatto notare:
<<anche per me è disonesto usare l'AI in sostituzione del proprio
pensiero. Ma se Alessandro rilegge e approva l'argomentazione elaborata con
l'AI, vuol dire che la
responsabilità finale dell'argomento è sua, anche se il merito è dell'AI. Se poi lui
usa l'AI ciecamente e non legge nemmeno ciò che pubblica, allora è disonesto>>.
D’accordo: <<la responsabilità finale dell'argomento è sua>>,
ma non il MERITO,
e mi pare sia quest’ultimo a contare maggiormente.
Un solo esempio tra innumerevoli. AV riporta un suo post al seguito del quale l’interlocutore
R. Morosillo osserva:
<<mah,
questo articolo chi l'ha scritto? […] Se questa roba l'ha scritta ChatGPT siamo messi male>>.
Dopodiché, AV gli risponde nuovamente con la Chat, e
così farà per ogni altra sua replica, postando gli interminabili discorsi da
essa formulati.
Morosillo
gli farà giustamente notare di volta in volta quanto segue:
<<non so se sto parlando con te o
con chatgpt,
però c'è scarso senso critico>>. […]
<<[…]
Questa roba chi l'ha
scritta chatgpt? come possiamo
pretendere di formare una generazione di persone con senso critico se gli diamo
strumenti sbagliati per ragionare?>>
[…]
<<Guarda
ti rispondo solo alla prima parte perché inutile continuare a dialogare con un algoritmo che tra le
altre cose parte da punti sbagliati. […] Ho usato altre volte, poche per
fortuna, strumenti come chatgpt e l'impressione è sempre la stessa, possono
essere un valido aiuto per fare ricerche ma utilizzarlo come strumento di confronto è veramente deprimente
considerando anche
l'abilità linguistica e capacità di ragionamento che può usare l'essere umano
e che difficilmente potrà essere eguagliata dalla macchina>>.
Un
altro interlocutore sbotta:
<<Infatti mi sono stancato. Il mio interlocutore [cioè AV] sembra stare dando a Chat gpt il compito di "confutare" quello che dico>>;
<<sembra>>?
Ma
è tutto inutile, AV non ci sente e continua imperterrito a
postare le chilometriche risposte DELLA ChatGPT; il suo desiderio di aver ragione ad ogni
costo prevale sull’ONESTÀ di esporsi DI PERSONA nella discussione.
Infatti, la ChatGPT non tarda a gratificarlo, scrivendo (ad un suo interlocutore):
<<La verità è che cerchi di chiudere la discussione
perché sai di non poter sostenere il peso di un confronto diretto e puntuale>>;
esattamente
ciò che AV vorrebbe con tutto il cuore, cioè <<sostenere il peso di un confronto diretto e puntuale>>
ma che, ahimé, NON gli riesce, tant’è vero che tale <<peso>> egli ha
deciso di addossarlo interamente alla Chat di modo che ne esca ‘vincitore’!
Ebbravo!
Roberto
Fiaschi
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