giovedì 19 gennaio 2023

1)- IL ‘DIO’ DEI TESTIMONI DI GEOVA


Apriamo questa serie di post con leggerezza, presentando lo <<schiavo fedele e discreto>> dei Testimoni di Geova, che è <<il canale attraverso il quale Gesù sta cibando i suoi veri seguaci [i TdG] in questo tempo della fine>> e che <<è formato da un piccolo gruppo di fratelli unti che sono direttamente impegnati a preparare e dispensare cibo spirituale [ai domestici cioè <<tutti gli altri veri seguaci di Gesù>> ossia, appunto, ai TdG non facenti parte del <<piccolo gruppo di fratelli unti>>] durante la presenza di Cristo>> (https://wol.jw.org/it/wol/d/r6/lp-i/2013533?q=schiavo++e+discreto&p=par), ci fa sapere la concezione che esso somministra su Dio.

Per lo <<schiavo fedele e discreto>>, Geova <<ha un luogo di dimora>>; 

(“Ausiliario per capire la Bibbia”, Watchtower Bible and Tract Society of Pennsylvania, New York, 1971 - ed. italiana 1981, p. 342) e (https://www.jw.org/it/cosa-dice-la-Bibbia/domande/dio-onnipresente/).

Infatti, secondo loro, <<la Bibbia non insegna che Dio è onnipresente, ovvero presente in ogni luogo e in ogni cosa. Le visioni di Dio riportate nella Bibbia lo ritraggono sempre in un luogo ben definito>>, per cui <<Dio ha la sua “dimora” all’interno di questa sfera spirituale, “nei cieli” (1 Re 8:30). A dimostrazione del fatto che in un certo senso Dio vive in un luogo specifico, la Bibbia menziona un’occasione in cui le creature spirituali “entrarono per porsi dinanzi a Geova” (Giobbe 1:6)>> (ibidem).

In conseguenza di ciò, <<Prima di incominciare a creare, Geova era completamente solo nello spazio universale>> (“Cose nelle quali è impossibile che Dio menta”, Watchtower Bible and Tract Society of New York, 1965, p. 119; “Potete vivere per sempre su una terra paradisiaca”, p. 44; “Qualificati per essere ministri”, Watchtower Bible and Tract Society of New York Inc., p. 358).

Cosicché Geova <<Quando era solo costituiva l’universo>> (“Qualificati per essere ministri”, cit., p. 358).

Da ciò derivano però le seguenti imbarazzanti concezioni geoviste:

innanzitutto lo <<schiavo fedele e discreto>> non ha fatto bene i conti con la propria interpretazione, sostenendo cioè che Geova <<era completamente solo nello spazio universale>>; infatti, non era affatto completamente solo, proprio perché egli era <<nello spazio>> in cui dimorava e lo spazio è pur sempre ‘qualcosa’ di differente da ciò che vi ‘dimora’, in questo caso Geova, che dimorava internamente ad esso, quindi in rapporto di alterità/dualità con tale spazio.

Si obietterà che lo <<spazio universale>> sia solo un’immagine per dire che oltre a Dio non vi fosse null’altro, appunto perché egli <<Quando era solo costituiva l’universo>>.

Se così, Geova era sì <<completamente solo>>, ma allora non era in alcun <<spazio universale>> poiché era egli stesso lo <<spazio universale>> _ cioè Geova <<costituiva l’universo>> _ prima che creasse per sé <<un luogo ben definito>>.

Circa il <<luogo specifico>> (nel quale <<Dio ha la sua “dimora” all’interno di questa sfera spirituale>>) che Geova si sarebbe creato, nel 1928 J.F. Rutherford, secondo presidente della Watchtower Society, tentò di identificarlo nelle Pleiadi:

<<la grandezza come dimensione di altre stelle o pianeti diventa piccola cosa quando viene comparata coll’importanza delle Pleiadi perché in queste si trova il luogo dell’eterno trono di Dio>> (“Riconciliazione”; Watchtower Bible and Tract Society of New York, Inc., Brooklyn, New York, 1928, p. 14).

Con tale affermazione, Rutherford avrebbe fatto la gioia degli attuali ufologi/bigliniani

Ma, se <<il luogo dell’eterno trono di Dio>> fosse stato da Lui creato, allora <<Prima di incominciare a creare>> egli non avrebbe affatto dimorato in alcun luogo, per cui quale bisogno avrebbe avuto di crearsi una dimora nei “cieli”, se dall’eternità era stato <<completamente solo>> cioè senza alcuna dimora?

Nel caso, invece, che quel luogo vi fosse stato anch’esso da sempre, eterno come Dio, allora Geova non sarebbe il solo ed unico eterno, come si conviene solo a Dio, ma sarebbe eterno anche il luogo in cui egli dimora, il che, oltre a puzzar di idolatria (= eternizzazione di un luogo che per sua natura non è Dio), smentirebbe quell’altra convinzione dello <<schiavo fedele e discreto>> secondo la quale <<Prima di incominciare a creare, Geova era completamente solo>> (con lui, infatti, c’era almeno il suddetto luogo-spazio).

In realtà, la Bibbia non insegna affatto che <<Dio viv[a] in un luogo specifico>>, circoscritto e delimitato, da qualche parte, giacché la sua ‘dimora’ (si fa per dire) è in tutto e ovunque:

Salmi 138:7-10: <<[…] 7 Dove andare lontano dal tuo spirito, dove fuggire dalla tua presenza? 8 Se salgo in cielo, là tu sei, se scendo negli inferi, eccoti. 9 Se prendo le ali dell'aurora per abitare all'estremità del mare, 10 anche là mi guida la tua mano e mi afferra la tua destra>>;

1 Re 8:27: <<Ecco, i cieli e i cieli de’ cieli non ti posson contenere; quanto meno questa casa che io ho costruita!>>;

Geremia 23:23-24: <<Non riempio io il cielo e la terra? dice l’Eterno>>;

Atti 17:28: <<Difatti, in lui viviamo, ci muoviamo, e siamo>>.

Pertanto, lo <<schiavo fedele e discreto>> dispensa cibo avariato ed indigesto, propone puerili interpretazioni senza il minimo sforzo argomentativo, fondandosi su un letteralismo miope e retrivo, incapace, com’è, di distinguere i generi letterari dai quali la Bibbia è composta.

Dio, l’infinito per definizione, è stato ridotto dai TdG ad un ‘dio’ finito, limitato, un ‘omuncolo’ immortale e potentissimo, ma pur sempre collocato tra innumerevoli altri enti finiti, sopravanzato persino dalla sua stessa ‘dimora’, proprio come una qualsiasi casa sopravanza coloro che vi abitano…

 

Roberto Fiaschi

---------------------------------------------------------



Nessun commento:

Posta un commento