L’amministratrice della pagina Facebook “Officina di
filosofia teoretica”, la ‘filosofa’ severiniana Elisa de Silva, tra un insulto ed un altro, ci
spiega chi sia e come debba essere il filosofo:
Come si può vedere, Elisa de Silva esordisce con:
<<Filosofo è colui che non si contraddice>>.
Premesso che io NON HO MAI DETTO (né pensato) di essere
filosofo (infatti NON lo sono), MAI, al contrario di costei che si è
improvvisata tale solo dopo assimilato qualche formuletta dai testi di Severino,
ebbene, anch’ella, come molti severiniani, ritiene d’essere una filosofa
<<che non si contraddice>>, anzi, è stra-convinta di
incarnare tale incontraddittorietà.
Così, in una discussione inizialmente pacata, concernente l’ente
(nel nostro caso, come esempio, l’ALBERO) in quanto astratto e concreto, io
sostenevo che LO STESSO
ALBERO appaia in due modalità DIFFERENTI, ossia come astratto (nell’apparire finito) e
come concreto (nell’apparire infinito), con le conseguenti contraddizioni che
ne derivavano.
Al che costei sbotta innervosita, e mi scrive:
Ed ecco che, ormai spazientita, finalmente l’incontraddicentesi Elisa de Silva mi invia la sua <<prova>>:
Seguìta subito dopo da quest’altra (che poi è la stessa,
solo più completa):
<<questo
albero, che qui appare astrattamente, differisce da questo stesso albero che nell’apparire infinito appare concretamente>>!
Ma niente da fare, la super-filosofa replica:
<<no, non differisce affatto>>.
Per poi, a mia volta, ribadirle (vanamente) che:
<<è lo
stesso albero in due
modalità opposte>>…
Per cui è palese <<chi va per farfalle e svanvera>>!
La nostra incontraddicentesi filosofa si è auto-palesata NON
esattamente incontraddicentesi, cioè non-incontraddittoriamente filosofa, quindi
si è infuriata contro di me, tanto da rifiutarsi, subito dopo, dal riconoscere
l’ABBAGLIO subìto e, conscia di aver fatto una figura poco incontraddittoria,
ha preferito sprofondare in un indignitoso silenzio, riemergendo, poi, sotto
forma di INSULTI, che sono il massimo ‘filosofico’ che ella riesca a esprimere.
Roberto Fiaschi
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