giovedì 25 maggio 2023

57)- APOTEOSI E TRACOLLO DELLA STRUTTURA ORIGINARIA

 

Il filosofo Emanuele Severino afferma che non può esistere una contraddizione nella struttura originaria rilevata sulla base di questa.

Ripercorriamo due fondamentali snodi teoretici della sua filosofia del destino.

(E)- Qualsiasi individuo ( = io empirico), incluso l’individuo-Severino, è un ERRORE (un positivo significare del nulla), impossibilitato perciò a conoscere ( = <<a sentire>>) la verità del destino.

(V)- Qualsiasi errore/contraddizione può apparire (come negato) soltanto se la VERITÀ ( = il non-errore) APPARE GIÀ DA SEMPRE E OVUNQUE distintamente dall’errore _ chiamiamo (V) quest’ultima tesi _.

Per Severino, la tesi (E) non inficia l’apparire (o la consapevolezza) della filosofia del destino, bensì la presuppone. (La verità del destino consiste nell’identità con sé dell’essente e nel suo differire dal proprio altro, quindi, nell’impossibilità di DIVENIRE altro da sé e, perciò, sempre secondo Severino, nell’essere eterno da parte di ciò che è così impossibilitato).

Consideriamo.

1- Come accennato, secondo Severino _ secondo (E) _, solo sul fondamento dell’apparir di  (V) può apparire qualcosa come (E).

2- Sempre secondo Severino, (E) NON può sapere di essere (E), ossia non può sapere di essere ERRORE, , a maggior ragione, (E) può sapere alcunché di (V), incluso il proprio apparire sul suo _ di (V) _ fondamento, perché tale sapere (tale coscienza) appare SOLTANTO a (V), ed (E) NON è (V). diversamente, equivarrebbe ad essere identico a (V) da parte di (E), mentre, invece, (E) differisce radicalmente da (V).

3- Se (E) sapesse (fosse conscio di) tutto ciò, tra (E) e (V) NON sussisterebbe alcuna differenza, in quanto entrambi sarebbero coscienza di essere (V): (E) sarebbe (V) e questo, quello.

4- Eppure, che (E) sia (E) e che appaia sul fondamento di (V) lo veniamo a sapere attraverso i testi (libri, conferenze, lezioni…) di Severino, cioè attraverso (E) il quale, però, s’è visto impossibilitato a sapere di sé come (E), così come del fondamento (V).

5- Tuttavia, visto che a (E) appare (V), ossia gli appare ciò che è IMPOSSIBILE che possa apparirgli, allora è inevitabile che (E) NEGHI STESSO ovvero che neghi di essere (E), appunto perché (E), come indicato al punto 4, è consapevole di (V).

6- Se così, la tesi severiniana (E) viene a CADERE, e con essa viene a CADERE la differenza tra (V) ed (E).

7- Ciò vuol dire che NON vi è (più) alcun ERRORE _ non vi è più (E) _ a cui (V) possa contrapporsi, negandolo.

8- Che (E) non sia ERRORE è affermato sempre sulla base dell’apparire di (V), appunto perché è (E) ad affermare (a sapere) di apparire come (E) sulla base dell’apparire di (V), quindi (E), sapendo di _ apparendogli _ (V), NON è (E).

9- Senonché, (V) non può più essere la base sulla quale è affermato sia (E) che la negazione di (E), perché se NON vi è alcun ERRORE _ alcun (E) _, allora NEPPURE (V) potrà costituirsi COME (V), perché (V) è tale soltanto se è la negazione di (E), cioè se NON è (E); ma, ripeto, se non vi è alcun (E), allora (V) non sarà nemmeno determinato come (V) e non potrà fungere da fondamento di niente, giacché non vi è nessun (E) da negare affinché (V) si determini come (V) cioè come fondamento.

10- Pertanto (V) è, e simul NON è ciò sul cui fondamento appare la posizione di (E) nonché la sua _ di (E) _ negazione, ovvero: (V) è, e simul NON è IL fondamento.

11- Cosicché (V) e (E), proprio in virtù della loro innegabile DIFFERENZA, sono al contempo (ed ab origine) innegabilmente INDISTINGUIBILI.

12- Quindi, se la tesi (E) CADE, viene meno la DIFFERENZA tra (E) e (V), cosicché neppure (V) potrà costituirsi come negazione di (E), perché non ha alcun (E) a cui contrapporsi per negarlo.

13- Se invece la tesi (E) la si deve MANTENERE, come infatti Severino LA MANTIENE risolutamente giacché essa è fondamentale per il suo sistema, viene ugualmente meno la DIFFERENZA tra (E) e (V), perché (E) sa _ è conscia di _ ciò che sa (V).

14- In sostanza, sia ammettendo (E) che negandolo, (V) si differenzia e simul NON si differenzia da (E).

 

Roberto Fiaschi

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