Proseguo sul solco della tematica trattata nel post n° 57.
Ripresento le tesi (E) e (V) colà già descritte:
(E)- Qualsiasi individuo ( = io empirico), incluso
l’individuo-Severino, è un ERRORE (un positivo significare del nulla), impossibilitato
perciò a conoscere ( = <<a sentire>>) la verità del destino.
(V)- Qualsiasi errore/contraddizione può apparire (come
negato) soltanto se la VERITÀ ( = il non-errore) APPARE GIÀ DA SEMPRE
E OVUNQUE distintamente dall’errore.
Qui, aggiungo la seguente tesi del filosofo Emanuele Severino:
(L)- Stante quanto detto in (E), consegue che il linguaggio
dell’individuo è il linguaggio dell’ERRORE, sia in senso oggettivo _
esso è appunto espressione di (E) _, sia soggettivo _ tale linguaggio è, a dire
di Severino, intrinsecamente contraddittorio _, giacché la sua struttura
predicativa: A è B (A = B), si costituisce, sempre secondo il
filosofo bresciano, come contraddittoria
identità dei diversi. (Vedasi i post nn. 4 e 5).
***
1- Tenendo ferma la tesi (E), come vuole Severino, abbiamo già
visto la situazione aporetica in base alla quale non solo (E) è impossibilitato a
conoscere (V), ma (E) è altresì COSTRETTO a tentar di conoscerla/esprimerla soltanto attraverso
(L).
2- Il che vuol dire l’incontraddittorietà di (V), che
fonderebbe (E) e (L), è a sua volta FONDATA SU (L), in quanto DETTA da (L), cioè: (V) È FONDATA SULLA CONTRADDIZIONE indicata
in (L), contraddizione che identifica i diversi, e perciò (V) ossia l’incontraddittorio,
viene detto (ed inteso) mediante questa contraddizione la quale, perciò, è
COESTENSIVA a (V), almeno sinché (V) si lascia indicare da (L), giacché NON è dato aver
contezza della filosofia del destino al di fuori di (L) che tenta di
indicarla.
3- Per cui, nella filosofia severiniana, vi è non solo la
pretesa che (E) conosca ciò ( = V) che NON può conoscere ma, ancor più, vi
sussiste la pretesa che l’incontraddittorietà di (V) non venga inficiata
dal suo essere espressa mediante la contraddizione indicata da (L), facendo
così di (V) una verità incontraddittoria FORMULATA CONTRADDITTORIAMENTE!
4- Che (E) ed (L) appaiano sul fondamento di (V), lo veniamo
a sapere attraverso i testi (libri, conferenze, lezioni…) di (E) nonché da (L),
ovviamente, cioè attraverso la CONTRADDITTORIA identità dei differenti di cui (L) è
espressione.
5- Sì che, se già (E) è l’impossibilità di conoscere (V), allora (L)
viene ad aggiungersi come RADICALIZZAZIONE negativa di (E) cioè di tale impossibilità.
6- Infatti, dire che la contraddizione È l’identità dei
differenti (A =
B) ovvero la non-differenza dei differenti, significa dire che il
soggetto-A È
identico (per mezzo della copula È) a ciò che differisce da A, ossia al
predicato-B, in quanto B non è originariamente incluso nel campo posizionale di
A e viceversa.
7- Per cui la copula È, va intesa _ e secondo Severino ciò
rappresenterebbe la soluzione di (L) _, come: ESSERE INSIEME-a.
8- Quindi, seguendo la sua indicazione, l’affermazione
contraddittoria:
A è B, o: A = B,
andrebbe intesa incontraddittoriamente (tautologicamente) così:
A = (B) = B = (A).
9- Cioè: A, che È originariamente nel (o È INSIEME al) campo posizionale di B, È identico (È INSIEME) a B che È originariamente
incluso nel (È
INSIEME al)
campo posizionale di A.
10- Quindi:
ogni qualvolta compare esplicitamente il singolo È, questo va sempre inteso
come:
È INSIEME-a;
per cui:
È INSIEME-a va sempre inteso come: INSIEME insieme-a.
E laddove compare esplicitamente È insieme-a,
va sempre inteso come: INSIEME insieme insieme-a
11- Pertanto, adesso si presti attenzione a che cosa succede
alla copula È,
e quindi all’INTELLIGIBILITÀ generale della proposizione vista al punto 9, in
base alla suddetta proposta di INTENDIMENTO severiniana:
A, che INSIEME
insieme-a originariamente nel (o INSIEME insieme insieme al) campo posizionale di B, INSIEME insieme-a identico
(INSIEME insieme
insieme) a
B che INSIEME insieme-a
originariamente incluso nel (INSIEME insieme insieme-al) campo posizionale di A.
12- Dunque, la presunta incontraddittorietà di: A = (B) = B =
(A), cioè la presunta incontraddittorietà di: ESSERE insieme-a, si
rivela un’ASSOLUTA ININTELLIGIBILITÀ.
13- Conclusione: se la contraddizione è l’ININTELLIGIBILE per
eccellenza, e poiché la soluzione severiniana alla presunta contraddizione scatenata
dalla copula È (A
È B) si rivela del
tutto INCOMPRENSIBILE,
allora la predicazione della struttura originaria è la contraddizione per
eccellenza:
la struttura originaria è incontraddittoria e insieme contraddittoria SULLA BASE DI SE STESSA…
Roberto
Fiaschi
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