giovedì 25 maggio 2023

58)- LA NEGABILE INNEGABILITÀ DELLA STRUTTURA ORIGINARIA

 

Proseguo sul solco della tematica trattata nel post n° 57.

Ripresento le tesi (E) e (V) colà già descritte:

(E)- Qualsiasi individuo ( = io empirico), incluso l’individuo-Severino, è un ERRORE (un positivo significare del nulla), impossibilitato perciò a conoscere ( = <<a sentire>>) la verità del destino.

(V)- Qualsiasi errore/contraddizione può apparire (come negato) soltanto se la VERITÀ ( = il non-errore) APPARE GIÀ DA SEMPRE E OVUNQUE distintamente dall’errore.

Qui, aggiungo la seguente tesi del filosofo Emanuele Severino:

(L)- Stante quanto detto in (E), consegue che il linguaggio dell’individuo è il linguaggio dell’ERRORE, sia in senso oggettivo _ esso è appunto espressione di (E) _, sia soggettivo _ tale linguaggio è, a dire di Severino, intrinsecamente contraddittorio _, giacché la sua struttura predicativa: A è B (A = B), si costituisce, sempre secondo il filosofo bresciano, come contraddittoria identità dei diversi. (Vedasi i post nn. 4 e 5).

***

1- Tenendo ferma la tesi (E), come vuole Severino, abbiamo già visto la situazione aporetica in base alla quale non solo (E) è impossibilitato a conoscere (V), ma (E) è altresì COSTRETTO a tentar di conoscerla/esprimerla soltanto attraverso (L).  

2- Il che vuol dire l’incontraddittorietà di (V), che fonderebbe (E) e (L), è a sua volta FONDATA SU (L), in quanto DETTA da (L), cioè: (V) È FONDATA SULLA CONTRADDIZIONE indicata in (L), contraddizione che identifica i diversi, e perciò (V) ossia l’incontraddittorio, viene detto (ed inteso) mediante questa contraddizione la quale, perciò, è COESTENSIVA a (V), almeno sinché (V) si lascia indicare da (L), giacché NON è dato aver contezza della filosofia del destino al di fuori di (L) che tenta di indicarla.  

3- Per cui, nella filosofia severiniana, vi è non solo la pretesa che (E) conosca ciò ( = V) che NON può conoscere ma, ancor più, vi sussiste la pretesa che l’incontraddittorietà di (V) non venga inficiata dal suo essere espressa mediante la contraddizione indicata da (L), facendo così di (V) una verità incontraddittoria FORMULATA CONTRADDITTORIAMENTE!   

4- Che (E) ed (L) appaiano sul fondamento di (V), lo veniamo a sapere attraverso i testi (libri, conferenze, lezioni…) di (E) nonché da (L), ovviamente, cioè attraverso la CONTRADDITTORIA identità dei differenti di cui (L) è espressione.

5- Sì che, se già (E) è l’impossibilità di conoscere (V), allora (L) viene ad aggiungersi come RADICALIZZAZIONE negativa di (E) cioè di tale impossibilità.

6- Infatti, dire che la contraddizione È l’identità dei differenti (A = B) ovvero la non-differenza dei differenti, significa dire che il soggetto-A È identico (per mezzo della copula È) a ciò che differisce da A, ossia al predicato-B, in quanto B non è originariamente incluso nel campo posizionale di A e viceversa.

7- Per cui la copula È, va intesa _ e secondo Severino ciò rappresenterebbe la soluzione di (L) _, come: ESSERE INSIEME-a.

8- Quindi, seguendo la sua indicazione, l’affermazione contraddittoria:

A è B, o: A = B,

andrebbe intesa incontraddittoriamente (tautologicamente) così:

A = (B) = B = (A).

9- Cioè: A, che È originariamente nel (o È INSIEME al) campo posizionale di B, È identico (È INSIEME) a B che È originariamente incluso nel (È INSIEME al) campo posizionale di A.

10- Quindi:

ogni qualvolta compare esplicitamente il singolo È, questo va sempre inteso come:

È INSIEME-a;

per cui:

È INSIEME-a va sempre inteso come: INSIEME insieme-a.

E laddove compare esplicitamente È insieme-a,

va sempre inteso come: INSIEME insieme insieme-a

11- Pertanto, adesso si presti attenzione a che cosa succede alla copula È, e quindi all’INTELLIGIBILITÀ generale della proposizione vista al punto 9, in base alla suddetta proposta di INTENDIMENTO severiniana:

A, che INSIEME insieme-a originariamente nel (o INSIEME insieme insieme al) campo posizionale di B, INSIEME insieme-a identico (INSIEME insieme insieme) a B che INSIEME insieme-a originariamente incluso nel (INSIEME insieme insieme-al) campo posizionale di A.

12- Dunque, la presunta incontraddittorietà di: A = (B) = B = (A), cioè la presunta incontraddittorietà di: ESSERE insieme-a, si rivela un’ASSOLUTA ININTELLIGIBILITÀ.

13- Conclusione: se la contraddizione è l’ININTELLIGIBILE per eccellenza, e poiché la soluzione severiniana alla presunta contraddizione scatenata dalla copula È (A È B) si rivela del tutto INCOMPRENSIBILE, allora la predicazione della struttura originaria è la contraddizione per eccellenza:

la struttura originaria è incontraddittoria e insieme contraddittoria SULLA BASE DI SE STESSA…

 

Roberto Fiaschi

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