sabato 10 giugno 2023

62)- «UN UOMO NON PUÒ ESSERE DETENTORE DELLA VERITÀ»

 

Riporto parte di un interessante post dal link: https://www.facebook.com/groups/208128786326082, del gruppo: Officina di filosofia teoretica.

<<un uomo non può essere detentore della verità perché o l'uomo è la verità e allora "la verità è la verità" non è la verità o un uomo non può essere la verità. E questo per tutti gli uomini. Ma la vera filosofia è quella inoltrepassabile o incontrovertibile appunto, la verità, in quanto il linguaggio che non sa dirla tutta è il contesto storico in cui appare la verità nel linguaggio, ermeneutica, nell'esistenza, esistenzialismo, nella proposizione, positivismo, nel pensiero, idealismo, nell'esperienza, empirismo, nella ragione, razionalismo, nell'oggetto, realismo, e in tutti i racconti che ogni setta o mito d'altra parte raccontano. [Etc…]>>.

L’Autore (d’ora in poi: A) del post ha ragione; internamente alla filosofia di Emanuele Severino

<<un uomo non può essere detentore della verità perché o l'uomo è la verità e allora "la verità è la verità" non è la verità o un uomo non può essere la verità>>.

Ovviamente, questa frase (d’ora in poi: F) intende essere una VERITÀ (del destino severiniano), altrimenti, apparterrebbe a quell’uomo il quale, s’è visto, <<non può essere detentore della verità>> e perciò, appatenendogli, essa sarebbe NON-VERA.

Eppure, F ha un Autore, è stata da lui pensata e poi trasposta su una determinata pagina del WEB onde la potessero leggere tutti.

Questo A, come tutti i suoi lettori, è <<un uomo>> ( = o mortale, errore, nel linguaggio severiniano) il quale, ripetiamolo, <<non può essere detentore della verità>>, di quella espressa da F.

Ciò nonostante l’A, ossia colui che <<non può essere detentore della verità>>, detiene ciò che è impossibile che detenga, cioè la verità espressa da F in quanto ne è l’Autore, facendosi perciò IDENTICO alla verità (appunto perché F è una verità del destino, NON dell’uomo), sì che in tal modo l’A CONTRADDICA la verità indicata da F, giacché A, essendo un uomo, <<non può essere detentore della verità>> detta da F.

Infatti, se ne fosse detentore, l’uomo (A) sarebbe <<la verità e allora "la verità è la verità" non è la verità>>.

Pertanto F, essendo espressa da A cioè DA UN UOMO (il quale, perciò, la detiene), <<non è la verità>>.

Senonché, qui, NON è in questione l’A del post, bensì l’uomo ovvero ciò che Severino chiama: ERRORE.

Il post in oggetto esemplifica molto bene la tematica trattata nei miei post 3 e 61, perché l’uomo concepito come ERRORE, NON PUÒ MAI parlare a nome di una (presunta) verità del destino severiniano senza SMENTIRE di essere ERRORE, come infatti è accaduto anche nel suddetto caso…

 

Roberto Fiaschi

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