La
REINCARNAZIONE è <<Il passaggio dell’anima o dello
spirito vitale, dopo la morte dell’individuo in cui erano incarnati, in un
altro individuo (uomo,
animale o anche vegetale), come dottrina e credenza di varie religioni e
concezioni (per es., l’orfismo orientale e greco; il brahmanesimo, il jainismo
e l’induismo; il pitagorismo; alcune correnti dello spiritismo moderno): v.
anche metempsicosi>> (https://www.treccani.it/vocabolario/reincarnazione/).
Essa è <<in connessione con il concetto del karman, per cui le rinascite sono irrevocabilmente
determinate dalle azioni compiute nelle vite precedenti>> (https://www.treccani.it/enciclopedia/reincarnazione/).
<<L'antroposofia di Rudolf Steiner considera la reincarnazione
come un aspetto importante della scienza dello spirito. Secondo Steiner
nell'uomo è presente un corpo fisico, uno eterico, uno astrale e infine l'Io.
Alla morte egli abbandona progressivamente i primi tre, finché rimane soltanto l’Io (corpo mentale) in
forma di "seme" che cresce nel mondo spirituale, fino a ricevere, dopo un lungo
periodo (da cinquecento a mille anni), un nuovo corpo astrale ed eterico,
sceglie i genitori, vede la sua vita futura in un rapido quadro d'insieme e infine si reincarna in un nuovo
corpo fisico. Ciascuna
vita è influenzata dalle precedenti secondo la legge del karma>>. (https://it.wikipedia.org/wiki/Reincarnazione).
<<Karma,
letteralmente, significa “azione”. Indica il funzionamento universale di un
principio di causalità simile a quello di cui parla la scienza, secondo cui
ogni cosa nell’universo esiste all’interno di uno schema di causa ed effetto: “per ogni azione, c’è una reazione uguale e
contraria”. […] Il rapporto di causalità, nell’ottica buddista,
abbraccia la natura in senso più lato, comprendendo tutta l’umana esistenza.
Per spiegare meglio la differenza, poniamo che sia accaduto un incidente o un
disastro. Applicando la teoria di causalità meccanicistica si può indagarne e
chiarirne le dinamiche, ma
nulla si saprebbe sul perché proprio certi individui siano rimasti coinvolti
nel tragico evento. Anzi, la visione meccanicistica rifiuta a priori
tali domande esistenziali». Al contrario, il concetto buddista di causalità
risponde proprio a queste pregnanti domande. […] Possiamo immaginare il
karma come il cuore della nostra personalità, come l’insieme delle tendenze
radicate impresse nel punto più profondo della nostra vita. I cicli di causa ed effetto vanno
oltre l’attuale esistenza: determinano il modo in cui iniziamo questa vita (le
nostre particolari circostanze al momento della nascita) e continuano dopo la
nostra morte>> (https://www.sgi-italia.org/il-karma/).
Infine,
secondo Manuela Pompas:
<<i primi Padri della Chiesa sostennero la
reincarnazione come credenza logica,
diffusa tanto in Occidente quanto in Oriente>>. - (M. Pompas:
“Reincarnazione. Alla scoperta delle vite passate”. Rizzoli 1989, pag. 64).
LOGICA?
A parte il fatto che NON È ASSOLUTAMENTE VERO che <<i
primi Padri della Chiesa sostennero la reincarnazione>> _ tratterò questa
panzana in altro post _, ciò che invece qui preme analizzare è il fatto se la
reincarnazione (ed il karma ad essa connesso) sia o meno una <<credenza
logica>>.
Adesso subito nel merito.
Non prima, però, di essermi chiesto:
colui (o ciò) che si reincarna è lo specifico “io” PERSONALE
(rispondente all’io di Giulio Cesare, Napoleone Bonaparte, Roberto Fiaschi,
etc…), oppure è, più genericamente, qualcosa di IMPERSONALE (samskara, skandha,
DNA…) eventualmente presente in ciascuna PERSONA?
In quest’ultimo caso NON avrebbe alcun senso la
reincarnazione, poiché non potremmo dire: <<io, Roberto, in una
vita passata sono stato Giulio Cesare>>, appunto perché io-Roberto
sarei stato quell’io PERSONALE
rispondente alla PERSONA
di Giulio Cesare, e non un elemento IMPERSONALE che mai avrebbe potuto
consentirmi di stabilire la mia precedente identità nella PERSONA di Giulio
Cesare.
Fortunatamente, la reincarnazione NON ha alcun
senso neppure se intesa come trasmigrazione PERSONALE, cioè dell’anima o dell’io…
Quanto al karma, Edgar
Cayce (1877-1945), veggente americano, parlava di “karma boomerang”:
colui che avesse ACCECATO una persona, si sarebbe poi reincarnato nascendo CIECO.
Prendiamo, allora, come riferimento questa evenienza.
(1)-Mario ACCECA (2)-Giuseppe. (1)-Mario successivamente muore di
vecchiaia, e si REINCARNA (dopo poco o moltissimo tempo) in (3)-Antonio, che
naturalmente nasce CIECO.
Ovviamente (3)-Antonio NULLA SA della sua vita precedente,
cioè IGNORA di esser stato (1)-Mario ed altresì IGNORA di aver accecato
(2)-Giuseppe nelle vesti di (1)-Mario.
Tuttavia, in nome del debito karmico (il quale <<si riferisce a qualcosa che si
è verificato in una vita passata per cui ora stai facendo ammenda in questa
vita>> https://www.spreaker.com/episode/debito-karmico-cos-e-come-identificarlo-e-trascenderlo--
48148211#:~:text=portatore%20di...-,Il%20debito%20karmico%20si%20riferisce%20a%20qualcosa%20che%20si%20%C3%A8,finch%C3%A8%20non%20arrivi%20a%20padroneggiarla), (1)-Mario
dovrebbe nascere cieco poiché ha accecato (2)-Giuseppe. Per cui sì, (1)-Mario
nascerà cieco in una prossima vita nella persona di (3)-Antonio, il quale altri
non è che (1)-Mario reincarnatosi in/come (3)-Antonio.
Arrivato il giorno della nascita, (3)-Antonio cioè (1)-Mario,
nasce appunto cieco.
Ora, è di fondamentale importanza tener sempre ben presente
che (3)-Antonio risulta comunque esser UN’ALTRA persona rispetto a (1)-Mario (e viceversa),
con specifiche caratteristiche DIVERSE da (1)-Mario le quali, perciò, lo caratterizzano
come (3)-Antonio anziché come una qualsiasi altra persona, pur essendo la
reincarnazione di (1)-Mario.
Ebbene, ciò nonostante, (3)-Antonio si trova a dover nascere
cieco senza tuttavia esser COLPEVOLE di aver accecato chicchessia, giacché il VERO COLPEVOLE è
(1)-Mario, non (3)-Antonio, anche se, ripeto, quest’ultimo è la reincarnazione
di (1)-Mario.
Quindi, la presunta LOGICITÀ della reincarnazione (e della
cosiddetta “legge del karma” correlata ad essa) fa sì che (3)-Antonio,
il quale NULLA SA e NULLA C’ENTRA realmente con la turpe azione commessa da
(1)-Mario, nasca cieco, perché, quando (3)-Antonio non era ancora nato, (1)-Mario
accecò (2)-Giuseppe, che ovviamente (3)-Antonio non ha mai potuto conoscere,
quindi, men che meno, ha mai potuto accecare.
Epperò, reincarnandosi in (3)-Antonio _ ecco il colpo di
genio della LOGICA
karmica! _, finalmente (1)-Mario ha potuto subire una sorte simile a quella che
egli ha cagionato a (2)-Giuseppe, nascendo cieco.
In UN COLPO SOLO, il LOGICISSIMO karma ne ha fatti fuori due:
(1)-Mario e (3)-Antonio!
Che LOGICA
sublime! Soprattutto, il karma individua sempre il VERO (!) COLPEVOLE
senza colpo ferire, facendo nascer cieco anche un innocente come (3)-Antonio,
così, nel dubbio, tanto per non sbagliare: Melius est abundare quam
deficere!
Infatti, NON è REALMENTE (1)-Mario a (ri)nascere cieco, bensì SOLTANTO (3)-Antonio,
che è colui che sta vivendo la propria vita quotidiana da o come (3)-Antonio, e
non da o come (1)-Mario!
Quindi, in realtà (1)-Mario NON (ri)nasce affatto cieco, perché a
(ri)nescere tale avrebbe dovuto esser soltanto LA PERSONA DI
(1)-Mario, non altre!
In quanto nato cieco, le difficoltà della vita, ora, sono
tutte a carico di (3)-Antonio, non certo di (1)-Mario!
Perciò chi ‘risarcirà’ o riscatterà l’innocenza di
(3)-Antonio?
Ricordiamo, infatti, che (1)-Mario si è reincarnato in
(3)-Antonio e che quest’ultimo è nato cieco a cagion del fatto che (1)-Mario
accecò (2)-Giuseppe. Ma (3)-Antonio NON è (1)-Mario, è UN’ALTRA persona, quindi NON C’ENTRA
niente con l’accecamento di (2)-Giuseppe!
Pertanto, si pone il problema e l’esigenza della giustizia
karmica a BENEFICIO di (3)-Antonio in quanto (3)-Antonio, cioè in quanto egli
è consapevole di esser soltanto SE STESSO anziché (1)-Mario.
Non solo, ma anche (2)-Giuseppe attenderebbe una qualche giustizia
karmica a proprio favore, giacché egli è stato accecato, e una sorte simile
è poi accaduta al suo accecatore (1)-Mario allorché questi si è poi reincarnato
in (3)-Antonio, d’accordo, ma ciò NON può bastare a (2)-Giuseppe, se non altro
perché (2)-Giuseppe NON HA MAI POTUTO CONOSCERE (3)-Antonio/(1)-Mario onde
potersi così sincerare e ‘godere’ dell’avvenuta ‘giustizia’ che lo ha fatto
nascere cieco.
Se anche lo avesse conosciuto, quando mai (2)-Giuseppe
avrebbe potuto rendersi conto che un estraneo, (3)-Antonio, sarebbe nato cieco
perché sarebbe la reincarnazione di (1)-Mario che accecò (2)-Giuseppe?
Per cui (2)-Giuseppe resta in attesa di REALE e
constatabile giustizia per il suo accecamento e, temo, vi resterà per
sempre…
Eppure, il karma dovrà pur provvedere a rendere giustizia ad (3)-Antonio…
Macché, nessuna giustizia per lui, nessun riscatto, nemmeno
per (2)-Giuseppe.
(3)-Antonio nascerà cieco poiché egli è la reincarnazione di
(1)-Mario, pur NON
essendo la PERSONA (NÉ
l’io, l’anima) di (1)-Mario, punto e basta; la suprema LOGICITÀ del karma
non ammette tentennamenti.
Che poi un qualsiasi reincarnazionista obietti che
(3)-Antonio non sia affatto innocente, poiché (1)-Mario, reincarnandosi in
(3)-Antonio, sarebbe DIVENTATO
(3)-Antonio tout court, senza perciò alcuna persistenza dell’io
di (1)-Mario ACCANTO A/CON l’io di (3)-Antonio e quindi senza nessuna DIFFERENZA tra loro,
allora risponderemo che (3)-Antonio resterebbe ugualmente INNOCENTE,
intonso dal delitto perpetrato da (1)-Mario, perché DIVENTANDO ALTRO cioè
DIVENTANDO (3)-Antonio, questi non ha MAI accecato nessuno, proprio perché egli
è ALTRA persona rispetto al criminale (1)-Mario, NON è la stessa
persona/lo stesso io.
Per non parlar della sfacciataggine di chi dipinge il karma
come se fosse
<<una legge benefica interamente misericordiosa,
sempre giusta, perché la vera misericordia non è il favore ma l’imparziale
giustizia… Prendete per esempio il caso di un bambino nato gobbo e molto basso,
con la testa incassata nelle spalle, le braccia lunghe e le gambe corte. Perché
è così? Per il suo karma dei pensieri e degli atti in una vita precedente. Egli
ha avvilito, perseguitato o altrimenti offeso una persona deforme>>.
(William Q. Judge: “The
Ocean of Theosophy”, pag. 685).
Il nostro reincarnazionista evidentemente NON conosce il
significato di MISERICORDIA, confondendolo con <<favore>>.
Infatti, la MISERICORDIA esprime un <<1.
Sentimento di compassione per l’infelicità altrui, che spinge ad agire per
alleviarla; anche, sentimento di pietà che muove a soccorrere, a perdonare, a desistere
da una punizione […] soccorrerlo, perdonarlo, risparmiarlo; fare una
cosa per m., per bontà propria, per spirito di carità, non per obbligo; […]
pare che lo faccia per m.!, di chi concede o compie qualche cosa, a cui è
tenuto, con aria di condiscendenza come se facesse un atto di grande generosità
o di carità; non c’è più m. a questo mondo, espressione di pessimistica
constatazione dell’egoismo e della durezza di cuore degli uomini>>. (https://www.treccani.it/vocabolario/misericordia/).
Non solo, ma all’ottimistico reincarnazionista
sfugge il fatto che se il (1)-bambino è <<nato gobbo>> per
aver avvilito, nella sua precedente vita, (2)-<<una persona deforme>>,
allora, inevitabilmente, ANCHE QUEST’ULTIMA sarà nata deforme perché,
nella sua precedente vita, avrà avvilito un’altra (3)-persona deforme, e
così ANCHE QUEST’ALTRA persona sarà nata deforme poiché anch’essa, precedentemente,
avrà avvilito una (4)-persona deforme, e via all’infinito…
fino ad arrivare alla prima persona nata deforme senza alcuna ragione
precedente!
Per cui, tutti i nati-deformi del mondo sappiano che sono
nati in tale condizione perché, in una loro vita precedente, avranno certamente
avvilito qualcuno…
Non oso pensare cosa abbiano commesso in una vita precedente
le vittime delle bombe atomiche nonché le vittime di Auschwitz…
Per fortuna che
<<Come è stabilito che gli uomini muoiano UNA VOLTA SOLA, dopo di
che viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto UNA VOLTA SOLA per
portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro
che lo aspettano per la loro salvezza>>. Ebrei 9:27-28
<<NON
C'È “reincarnazione” dopo la morte>>.
(CCC, n. 1013).
Roberto Fiaschi
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