domenica 8 dicembre 2024

133)- REINCARNAZIONE E KARMA? MACCHÉ…

 

La REINCARNAZIONE è <<Il passaggio dell’anima o dello spirito vitale, dopo la morte dell’individuo in cui erano incarnati, in un altro individuo (uomo, animale o anche vegetale), come dottrina e credenza di varie religioni e concezioni (per es., l’orfismo orientale e greco; il brahmanesimo, il jainismo e l’induismo; il pitagorismo; alcune correnti dello spiritismo moderno): v. anche metempsicosi>> (https://www.treccani.it/vocabolario/reincarnazione/).

Essa è <<in connessione con il concetto del karman, per cui le rinascite sono irrevocabilmente determinate dalle azioni compiute nelle vite precedenti>> (https://www.treccani.it/enciclopedia/reincarnazione/).

<<L'antroposofia di Rudolf Steiner considera la reincarnazione come un aspetto importante della scienza dello spirito. Secondo Steiner nell'uomo è presente un corpo fisico, uno eterico, uno astrale e infine l'Io. Alla morte egli abbandona progressivamente i primi tre, finché rimane soltanto l’Io (corpo mentale) in forma di "seme" che cresce nel mondo spirituale, fino a ricevere, dopo un lungo periodo (da cinquecento a mille anni), un nuovo corpo astrale ed eterico, sceglie i genitori, vede la sua vita futura in un rapido quadro d'insieme e infine si reincarna in un nuovo corpo fisico. Ciascuna vita è influenzata dalle precedenti secondo la legge del karma>>. (https://it.wikipedia.org/wiki/Reincarnazione).

<<Karma, letteralmente, significa “azione”. Indica il funzionamento universale di un principio di causalità simile a quello di cui parla la scienza, secondo cui ogni cosa nell’universo esiste all’interno di uno schema di causa ed effetto: “per ogni azione, c’è una reazione uguale e contraria”. […] Il rapporto di causalità, nell’ottica buddista, abbraccia la natura in senso più lato, comprendendo tutta l’umana esistenza. Per spiegare meglio la differenza, poniamo che sia accaduto un incidente o un disastro. Applicando la teoria di causalità meccanicistica si può indagarne e chiarirne le dinamiche, ma nulla si saprebbe sul perché proprio certi individui siano rimasti coinvolti nel tragico evento. Anzi, la visione meccanicistica rifiuta a priori tali domande esistenziali». Al contrario, il concetto buddista di causalità risponde proprio a queste pregnanti domande. […] Possiamo immaginare il karma come il cuore della nostra personalità, come l’insieme delle tendenze radicate impresse nel punto più profondo della nostra vita. I cicli di causa ed effetto vanno oltre l’attuale esistenza: determinano il modo in cui iniziamo questa vita (le nostre particolari circostanze al momento della nascita) e continuano dopo la nostra morte>> (https://www.sgi-italia.org/il-karma/).

Infine, secondo Manuela Pompas:

<<i primi Padri della Chiesa sostennero la reincarnazione come credenza logica, diffusa tanto in Occidente quanto in Oriente>>. - (M. Pompas: “Reincarnazione. Alla scoperta delle vite passate”. Rizzoli 1989, pag. 64).

LOGICA?

A parte il fatto che NON È ASSOLUTAMENTE VERO che <<i primi Padri della Chiesa sostennero la reincarnazione>> _ tratterò questa panzana in altro post _, ciò che invece qui preme analizzare è il fatto se la reincarnazione (ed il karma ad essa connesso) sia o meno una <<credenza logica>>.

Adesso subito nel merito.

Non prima, però, di essermi chiesto:

colui (o ciò) che si reincarna è lo specifico “io” PERSONALE (rispondente all’io di Giulio Cesare, Napoleone Bonaparte, Roberto Fiaschi, etc…), oppure è, più genericamente, qualcosa di IMPERSONALE (samskara, skandha, DNA…) eventualmente presente in ciascuna PERSONA?

In quest’ultimo caso NON avrebbe alcun senso la reincarnazione, poiché non potremmo dire: <<io, Roberto, in una vita passata sono stato Giulio Cesare>>, appunto perché io-Roberto sarei stato quell’io PERSONALE rispondente alla PERSONA di Giulio Cesare, e non un elemento IMPERSONALE che mai avrebbe potuto consentirmi di stabilire la mia precedente identità nella PERSONA di Giulio Cesare.

Fortunatamente, la reincarnazione NON ha alcun senso neppure se intesa come trasmigrazione PERSONALE, cioè dell’anima o dell’io…

Quanto al karma, Edgar  Cayce (1877-1945), veggente americano, parlava di “karma boomerang”: colui che avesse ACCECATO una persona, si sarebbe poi reincarnato nascendo CIECO.

Prendiamo, allora, come riferimento questa evenienza.

(1)-Mario ACCECA (2)-Giuseppe. (1)-Mario successivamente muore di vecchiaia, e si REINCARNA (dopo poco o moltissimo tempo) in (3)-Antonio, che naturalmente nasce CIECO.

Ovviamente (3)-Antonio NULLA SA della sua vita precedente, cioè IGNORA di esser stato (1)-Mario ed altresì IGNORA di aver accecato (2)-Giuseppe nelle vesti di (1)-Mario.

Tuttavia, in nome del debito karmico (il quale <<si riferisce a qualcosa che si è verificato in una vita passata per cui ora stai facendo ammenda in questa vita>> https://www.spreaker.com/episode/debito-karmico-cos-e-come-identificarlo-e-trascenderlo-- 48148211#:~:text=portatore%20di...-,Il%20debito%20karmico%20si%20riferisce%20a%20qualcosa%20che%20si%20%C3%A8,finch%C3%A8%20non%20arrivi%20a%20padroneggiarla), (1)-Mario dovrebbe nascere cieco poiché ha accecato (2)-Giuseppe. Per cui sì, (1)-Mario nascerà cieco in una prossima vita nella persona di (3)-Antonio, il quale altri non è che (1)-Mario reincarnatosi in/come (3)-Antonio.

Arrivato il giorno della nascita, (3)-Antonio cioè (1)-Mario, nasce appunto cieco.

Ora, è di fondamentale importanza tener sempre ben presente che (3)-Antonio risulta comunque esser UN’ALTRA persona rispetto a (1)-Mario (e viceversa), con specifiche caratteristiche DIVERSE da (1)-Mario le quali, perciò, lo caratterizzano come (3)-Antonio anziché come una qualsiasi altra persona, pur essendo la reincarnazione di (1)-Mario.

Ebbene, ciò nonostante, (3)-Antonio si trova a dover nascere cieco senza tuttavia esser COLPEVOLE di aver accecato chicchessia, giacché il VERO COLPEVOLE è (1)-Mario, non (3)-Antonio, anche se, ripeto, quest’ultimo è la reincarnazione di (1)-Mario.

Quindi, la presunta LOGICITÀ della reincarnazione (e della cosiddetta “legge del karma” correlata ad essa) fa sì che (3)-Antonio, il quale NULLA SA e NULLA C’ENTRA realmente con la turpe azione commessa da (1)-Mario, nasca cieco, perché, quando (3)-Antonio non era ancora nato, (1)-Mario accecò (2)-Giuseppe, che ovviamente (3)-Antonio non ha mai potuto conoscere, quindi, men che meno, ha mai potuto accecare.

Epperò, reincarnandosi in (3)-Antonio _ ecco il colpo di genio della LOGICA karmica! _, finalmente (1)-Mario ha potuto subire una sorte simile a quella che egli ha cagionato a (2)-Giuseppe, nascendo cieco.

In UN COLPO SOLO, il LOGICISSIMO karma ne ha fatti fuori due: (1)-Mario e (3)-Antonio!

Che LOGICA sublime! Soprattutto, il karma individua sempre il VERO (!) COLPEVOLE senza colpo ferire, facendo nascer cieco anche un innocente come (3)-Antonio, così, nel dubbio, tanto per non sbagliare: Melius est abundare quam deficere!

Infatti, NON è REALMENTE (1)-Mario a (ri)nascere cieco, bensì SOLTANTO (3)-Antonio, che è colui che sta vivendo la propria vita quotidiana da o come (3)-Antonio, e non da o come (1)-Mario!

Quindi, in realtà (1)-Mario NON (ri)nasce affatto cieco, perché a (ri)nescere tale avrebbe dovuto esser soltanto LA PERSONA DI (1)-Mario, non altre!

In quanto nato cieco, le difficoltà della vita, ora, sono tutte a carico di (3)-Antonio, non certo di (1)-Mario!

Perciò chi ‘risarcirà’ o riscatterà l’innocenza di (3)-Antonio?

Ricordiamo, infatti, che (1)-Mario si è reincarnato in (3)-Antonio e che quest’ultimo è nato cieco a cagion del fatto che (1)-Mario accecò (2)-Giuseppe. Ma (3)-Antonio NON è (1)-Mario, è UN’ALTRA persona, quindi NON C’ENTRA niente con l’accecamento di (2)-Giuseppe!

Pertanto, si pone il problema e l’esigenza della giustizia karmica a BENEFICIO di (3)-Antonio in quanto (3)-Antonio, cioè in quanto egli è consapevole di esser soltanto SE STESSO anziché (1)-Mario.

Non solo, ma anche (2)-Giuseppe attenderebbe una qualche giustizia karmica a proprio favore, giacché egli è stato accecato, e una sorte simile è poi accaduta al suo accecatore (1)-Mario allorché questi si è poi reincarnato in (3)-Antonio, d’accordo, ma ciò NON può bastare a (2)-Giuseppe, se non altro perché (2)-Giuseppe NON HA MAI POTUTO CONOSCERE (3)-Antonio/(1)-Mario onde potersi così sincerare e ‘godere’ dell’avvenuta ‘giustizia’ che lo ha fatto nascere cieco.

Se anche lo avesse conosciuto, quando mai (2)-Giuseppe avrebbe potuto rendersi conto che un estraneo, (3)-Antonio, sarebbe nato cieco perché sarebbe la reincarnazione di (1)-Mario che accecò (2)-Giuseppe?

Per cui (2)-Giuseppe resta in attesa di REALE e constatabile giustizia per il suo accecamento e, temo, vi resterà per sempre…

Eppure, il karma dovrà pur provvedere a rendere giustizia ad (3)-Antonio…

Macché, nessuna giustizia per lui, nessun riscatto, nemmeno per (2)-Giuseppe.

(3)-Antonio nascerà cieco poiché egli è la reincarnazione di (1)-Mario, pur NON essendo la PERSONA ( l’io, l’anima) di (1)-Mario, punto e basta; la suprema LOGICITÀ del karma non ammette tentennamenti.

Che poi un qualsiasi reincarnazionista obietti che (3)-Antonio non sia affatto innocente, poiché (1)-Mario, reincarnandosi in (3)-Antonio, sarebbe DIVENTATO (3)-Antonio tout court, senza perciò alcuna persistenza dell’io di (1)-Mario ACCANTO A/CON l’io di (3)-Antonio e quindi senza nessuna DIFFERENZA tra loro, allora risponderemo che (3)-Antonio resterebbe ugualmente INNOCENTE, intonso dal delitto perpetrato da (1)-Mario, perché DIVENTANDO ALTRO cioè DIVENTANDO (3)-Antonio, questi non ha MAI accecato nessuno, proprio perché egli è ALTRA persona rispetto al criminale (1)-Mario, NON è la stessa persona/lo stesso io.

Per non parlar della sfacciataggine di chi dipinge il karma come se fosse

<<una legge benefica interamente misericordiosa, sempre giusta, perché la vera misericordia non è il favore ma l’imparziale giustizia… Prendete per esempio il caso di un bambino nato gobbo e molto basso, con la testa incassata nelle spalle, le braccia lunghe e le gambe corte. Perché è così? Per il suo karma dei pensieri e degli atti in una vita precedente. Egli ha avvilito, perseguitato o altrimenti offeso una persona deforme>>.

(William Q. Judge: “The Ocean of Theosophy”, pag. 685).

Il nostro reincarnazionista evidentemente NON conosce il significato di MISERICORDIA, confondendolo con <<favore>>.

Infatti, la MISERICORDIA esprime un <<1. Sentimento di compassione per l’infelicità altrui, che spinge ad agire per alleviarla; anche, sentimento di pietà che muove a soccorrere, a perdonare, a desistere da una punizione […] soccorrerlo, perdonarlo, risparmiarlo; fare una cosa per m., per bontà propria, per spirito di carità, non per obbligo; […] pare che lo faccia per m.!, di chi concede o compie qualche cosa, a cui è tenuto, con aria di condiscendenza come se facesse un atto di grande generosità o di carità; non c’è più m. a questo mondo, espressione di pessimistica constatazione dell’egoismo e della durezza di cuore degli uomini>>. (https://www.treccani.it/vocabolario/misericordia/).

Non solo, ma all’ottimistico reincarnazionista sfugge il fatto che se il (1)-bambino è <<nato gobbo>> per aver avvilito, nella sua precedente vita, (2)-<<una persona deforme>>, allora, inevitabilmente, ANCHE QUEST’ULTIMA sarà nata deforme perché, nella sua precedente vita, avrà avvilito un’altra (3)-persona deforme, e così ANCHE QUEST’ALTRA persona sarà nata deforme poiché anch’essa, precedentemente, avrà avvilito una (4)-persona deforme, e via all’infinito… fino ad arrivare alla prima persona nata deforme senza alcuna ragione precedente!

Per cui, tutti i nati-deformi del mondo sappiano che sono nati in tale condizione perché, in una loro vita precedente, avranno certamente avvilito qualcuno…

Non oso pensare cosa abbiano commesso in una vita precedente le vittime delle bombe atomiche nonché le vittime di Auschwitz

Per fortuna che

<<Come è stabilito che gli uomini muoiano UNA VOLTA SOLA, dopo di che viene il giudizio, così anche Cristo, dopo essere stato offerto UNA VOLTA SOLA per portare i peccati di molti, apparirà una seconda volta, senza peccato, a coloro che lo aspettano per la loro salvezza>>. Ebrei 9:27-28

<<NON  C'È “reincarnazione” dopo la morte>>. (CCC, n. 1013).

 

Roberto Fiaschi

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