venerdì 3 marzo 2023

38)- OLTREPASSARE GLI OLTREPASSATORI OLTREPASSANDO POI ANCHE QUESTI IN QUANTO A LORO VOLTA OLTREPASSABILI.

Le premesse ontologiche costituenti la filosofia di Emanuele Severino, cioè:

(1)- l’identità con sé e differenza dall’altro da sé da parte di ogni essente;

(2)- l’impossibilità del diventare-altro da sé

e

(3)- l’eternità di ogni essente  

sono condivise anche da alcuni suoi proclamantisi oltrepassatori ( = negatori di alcune tesi) del filosofo bresciano.

Essi si dicono suoi oltrepassatori giacché divergono su alcuni importanti aspetti della teoresi severiniana da loro ritenuti perciò <<inautentici>> o ancora viziati da <<residui nichilistici>>.

Generalmente parlando, ben vengano le divergenze, ovviamente.

Ma allora, vi è da domandarsi quale cogenza potrà mai avere il fondamento teoretico-ontologico ritenuto incontrovertibile e condiviso da differenti filosofi, se poi questi, da esso, ricavano conclusioni tra loro OPPOSTE eppur tutte _ a loro dire _ sorrette dalla pretesa di autenticità ed incontrovertibilità?

Evidentemente, qualcuna di queste ‘incontrovertibilità’ (inclusa quella severiniana) non deve essere tale; qualcuno (incluso Severino) si sta sbagliando alla grande, oppure da quel medesimo fondamento incontrovertibile (!) si può far derivare un po’ ciò che si vuole?

Ad esempio, Tizio è un discepolo di Severino, il quale ritiene di aver oltrepassato il filosofo bresciano in virtù della propria (di Tizio) autentica struttura ontologica che negherebbe quella severiniana in alcuni suoi snodi teoretici, ritenendola perciò erronea.

Leggere per credere (riporto uno dei suoi interventi tratti dal WEB):

<<Non ti fare persuadere e soggiogare dal linguaggio di Severino... è il piu grande impianto filosofico della storia, ma è un castello di sabbia. (Ovviamente il vero impianto incrollabile è il mio)>> (23 novembre 2019).

Così, Tizio, col motto:

<<oltrepassando il pensiero di Severino>>,

si appresta finalmente ad ammaestrarci attraverso i suoi libri sull’autentica verità rispetto a quella inautentica indicata da Severino, ritenuta verità-non-autenticamente-vera o verità-falsamente-vera = verità-autenticamente-falsa (queste espressioni sono mie, non di Tizio: RF).

Nemmeno Tizio, però, quale sé-dicente-risolutore-incontrovertibile-delle-contraddizioni-altrui-ma-non-delle-proprie resterà a lungo inoltrepassato, giacché nel frattempo è arrivato Caio, il quale, all’insegna del:

<<Oltre il residuo nichilista-escatologico in Severino>>,

sottintende pretese analoghe su ulteriori differenti aspetti sfuggiti ai primi due e quindi è verosimile pensare che sia convinto della propria questa--che-è-veramente-l’unica-incontrovertibile-verità (affermazione mia: RF) da opporre sia a Severino che a Tizio nonché a tutto il passato filosofico, specialmente al Cristianesimo (l’avversione nei confronti di quest’ultimo accomuna Severino, Tizio e Caio).

Quanto a Sempronio, ancora non lo si intravede all’orizzonte, perché, al momento, soltanto i due suddetti ‘oltrepassatori’ (Tizio e Caio) esistono veramente… Ne ho soltanto camuffato l’identità.

Roberto Fiaschi

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