Da parte mia, poche parole su Mauro Biglino, che ritengo esser un 'ottimo' catalizzatore d’odio nei confronti del Cristianesimo e della Chiesa.
Nei prossimi post dedicati a lui, lascerò parlare (riportando
i testi di) persone più competenti di me, come ad esempio il Dott. Giuseppe M. Cùscito.
Biglino pare abbia escogitato un metodo
grandioso al fine di spremere la verità dai testi biblici, a suo dire
occultata da tempo immemore dalla Chiesa:
<<[…]
Io ho ripetutamente detto e continuo a dire che “non so chi siano gli Elohim
perché la Bibbia non lo dice” ma quando mi si pone la domanda precisa io non mi
sottraggo e dico sempre che “faccio
finta” che gli antichi abbiano detto il vero e i popoli di tutti i continenti
della Terra definiscono “quelli là” come “figli delle stelle”, per cui io
applico il mio metodo e “faccio
finta” che sia vero>>.
(Facciamo
finta che la bibbia..., su maurobiglino.it, 22 dicembre 2012).
Ora,
che il “fare finta” assurga a
dignità di <<metodo>> scientifico, significa voler rendere
le cose a propria immagine e somiglianza, è il caso di dire.
Col
pretesto del suo <<“faccio
finta” che sia vero>>
cioè di una verità LETTERALE,
egli può concedersi di ignorare bellamente i numerosi generi letterari da cui è
composta la Bibbia.
<<Nell'Antico Testamento si può trovare
poesia popolare (canti del lavoro, dell'amore, del custode o della vittoria,
satire, enigmi...), prosa ufficiale (patti, simboli della fede, leggi,
istruzioni, esortazioni, cataloghi, lettere...), narrazioni (miti, saghe,
racconti eziologici, fiabe, memorie, informazioni, autobiografie...),
letteratura profetica (oracoli, visioni, sogni, apocalissi...), generi
sapienziali (proverbi, sentenze...), ecc. Quanto al Nuovo Testamento, nei Vangeli sinottici troviamo detti
profetici e sapienziali, paradigmi, parabole, dispute, sentenze, racconti di
miracoli, storie della passione, ecc.; nelle lettere si incontrano inni,
confessioni di fede, cataloghi di vizi e virtù, precetti per la
famiglia, formule di fede, dossologie, ecc.; negli Atti abbiamo
discorsi, sommari, preghiere, lettere, racconti di missione, racconti di
viaggi, ecc. Avere coscienza della peculiarità dei generi è molto importante
per il nostro accostarci alla Bibbia, proprio perché siamo tentati di livellare
i suoi diversi modi di esprimersi. Questo vale soprattutto per le narrazioni,
che si tende sempre a leggere come fossero cronache
dei fatti, senza sapere poi
come affrontare gli inevitabili problemi di storicità di testi che non sono
resoconti storici o lo sono in modo assai diverso dal nostro scrivere storia>>.
(https://www.monasterovirtuale.it/i-generi-letterari-della-bibbia.html).
Biglino
ammette di non
sapere <<chi siano gli Elohim>>, ed in un suo video ha
altresì dichiarato di non
saper neppure cosa o chi sia Dio, pretendendo, però, con
impeccabile rigore e consequenzialità tipica del coerente studioso, che gli Elohim
non siano (o non sia) il <<Dio
spirituale>>.
Per
lui, <<L’esistenza di “quelli là” è inoltre sicuramente più credibile e statisticamente più probabile che
non quella di quel Dio che i teologi hanno inventato partendo
da Elohim>>. -
(Idem).
Ma,
nuovamente:
essendo
egli all’oscuro
su chi sia Elohim e su chi sia Dio, come può, allora, SAPERE con
tanta disinvolta sicumera che Dio sia stato <<inventato partendo da Elohim>>?
Giacché
è chiaro:
per
poter sensatamente ESCLUDERE qualsiasi identificazione tra Elohim
e Dio, è palese come Biglino debba già aver contezza su chi/cosa sia Elohim
e su chi/cosa sia Dio, altrimenti non potrebbe affatto escluderne la reciproca coincidenza.
Ma
capisco che a forza di “fare
finta”, Biglino
abbia fatto finta di esporre una
tesi sensata…
Nel
passaggio di cui sopra, il Nostro esperto del “fare finta” si rivela, oltre che abile esegeta biblico, anche sagace
filosofo.
Infatti
egli ritiene <<più
credibile e statisticamente più probabile>>
l’esistenza di “quelli là” rispetto a <<quella di quel Dio inventato>>…
Insomma,
Biglino dice di non
sapere chi/cosa Dio sia, ed al contempo sa così tanto bene chi/cosa sia da poterLo
sottoporre a statistica!
Infine,
con malcelata finta umiltà annuncia:
<<Se
si scoprirà che “quelli là” erano E.T. io dirò “bene”. Se si scoprirà che
“quelli là” non erano E.T. io dirò “bene”. L’importante è capire l’inganno
colossale che si cela dietro l’affermazione “Elohim uguale Dio spirituale”>>.
- (Idem).
Purtroppo,
anche in questo passaggio, Biglino esibisce nuovamente l’inconsequenzialità
dei propri discorsi, perché se egli ritiene di aver già capito <<l’inganno
colossale che si cela dietro l’affermazione “Elohim uguale Dio spirituale>>,
allora egli sottintende che sia già stato scoperto (da lui) che <<“quelli
là”>> sono <<E.T.>>, o quanto meno che (gli) Elohim
non sia(no)
il <<Dio spirituale”>>.
Quindi,
non: <<Se si scoprirà
che “quelli là” erano
E.T. […]>>,
bensì,
fuor di ogni ipocrisia:
io
(Biglino) ho già scoperto che
“quelli là” sono
E.T., o comunque non
sono il <<Dio spirituale”>>!
D’altronde,
è noto come <<Per Biglino gli Elohim o “quelli li”, come a volte ama
chiamarli, tutto erano fuorché “esseri umani”, più volte
ha spiegato nei suoi libri e conferenze che gli uomini sono un esperimento
genetico contenete solo un “pezzo” (Tselem) degli Elohim, ergo non sono esseri umani, sarebbe come se
l’uomo utilizzasse il genoma dei gorilla immettendoci un pezzo del proprio DNA,
quello che ipoteticamente ne uscirebbe non sarebbe certo un uomo>>. (https://guardopensoedico.wordpress.com/2019/07/02/sanchuniathon-la-verita-nascosta-da-mauro-biglino/: 18 Repliche).
Roberto
Fiaschi
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