mercoledì 31 maggio 2023

60)- P. G. CARIA: SE LE NUVOLE DIVENTANO ASTRONAVI…

 

Nella pagina di Verità Universale, possiamo leggere il seguente post:

<<𝗦𝗜𝗔𝗠𝗢 𝗔𝗕𝗜𝗧𝗨𝗔𝗧𝗜 𝗔 𝗨𝗡 𝗟𝗜𝗡𝗚𝗨𝗔𝗚𝗚𝗜𝗢 𝗥𝗘𝗟𝗜𝗚𝗜𝗢𝗦𝗢

𝗣𝗜𝗘𝗥 𝗚𝗜𝗢𝗥𝗚𝗜𝗢 𝗖𝗔𝗥𝗜𝗔

Siamo abituati a un linguaggio religioso antico, concepito per la popolazione agropastorale di duemila anni fa. L’uomo moderno è sciocco se si approccia a quei concetti come se fossero parole dette oggi: c’è un abisso di evoluzione fra i due tempi, sia sul piano sociale che su quello scientifico-tecnologico. Le parole e le frasi della Bibbia, che tra l’altro sono tradotte da lingue antiche, vanno adattate alla realtà attuale. Ad esempio: si parla spesso di “nubi”, ma la parola originale è “kavod”, ovvero un qualcosa che ha a che fare con il movimento, il volo. Che ne sa il povero traduttore amanuense di cose che volano? Per lui in cielo ci sono le nubi, quindi utilizza quel termine. Oppure: il famoso “carro di fuoco”. Negli affreschi di molte chiese si possono vedere ritratti di Elia o di San Francesco su dei carretti in fiamme… Ragazzi, ma siamo scemi? È ovvio che si sta parlando di cose che in quel tempo avevano un’altra accezione. Nell’antichità tutto ciò che aveva luce era fuoco: il fulmine, il sole, il fuoco stesso. Non si conosceva il concetto di energia. Quindi, se vedevano delle astronavi circondate da un brillantissimo alone di luce (creato dal magnetismo che ionizzava le particelle atmosferiche) per loro quello era un alone di fuoco. Allo stesso modo, nel passato non esistevano veicoli come automobili, aerei ecc. Il loro mezzo di trasporto era il carro, e da quegli oggetti volanti salivano o scendevano esseri umani. Chiara l’interpolazione culturale che bisogna fare? Se non si fa questo tipo di lavoro, che i media ovviamente non fanno perché vogliono mantenerci ignoranti, è ovvio che la persona comune non può capire>>.

Sono decisamente propenso a ritenere che a voler <<mantenerci ignoranti>> sia  soprattutto Pier Giorgio CARIA ( = PGC) di Verità Universale (vedasi anche post n° 56).

Se per PGC <<L’uomo moderno è sciocco se si approccia a quei concetti come se fossero parole dette oggi>>, altrettanto <<sciocco>> è retroproiettare le <<parole dette oggi>> su <<quei concetti>> antichi facendo dire a questi ultimi ciò che noi, oggi, vorremmo che dicessero, e tale sistematica opera di travisamento è esattamente quanto egli fa, quotidianamente, per tentar di convincere il suo giubilante pubblico che <<quei concetti>>, come ad esempio kabôd, altro non rivelerebbero che ASTRONAVI aliene et similia.

Egli scrive che tale parola significa <<un qualcosa che ha a che fare con il movimento, il volo. Che ne sa il povero traduttore amanuense di cose che volano? Per lui in cielo ci sono le nubi, quindi utilizza quel termine [kabôd]>>.

Da questa castroneria, si evince che per PGC kabôd significhi: <<nubi>>.

Infatti è universalmente risaputo che le <<nubi>> siano <<cose che volano>>, essendo ciascuna di esse dotate di un bel paio di ali o, nel miglior dei casi, di potenti motori…

Se per PGC <<il povero traduttore amanuense>> non sapeva nulla <<di cose che volano>>, PGC non sa niente di parole ebraiche, come emerge facilmente dal ritener che kabôd significhi: <<un qualcosa che ha a che fare con il movimento, il volo>> cioè le <<nubi>> ma sottintendendo in realtà le ASTRONAVI (ALIENE, ovviamente).

Allora, riportiamo i seguenti passi biblici:

Esodo 33,18.20: «Mosè disse a Dio: Mostrami la tua gloria [kabôd]!... Rispose: Tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo!».

Isaia 6,3: «Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua gloria [kabôd]».

Salmo 8,6: «Veramente hai fatto l’uomo poco meno di un dio, di gloria [kabôd] e di onore lo hai coronato».

Salmo 29,1.9: «Figli di Dio, date al Signore gloria [kabôd] e potenza... Nel suo tempio tutti dicono: Gloria [kabôd]!».

Isaia 66,12: il Signore «farà scorrere verso Sion come un fiume la pace; come un torrente in piena, la gloria [kabôd] delle genti».

***

Adesso, ritraduciamo queste frasi secondo il significato che PGC attribuisce al termine kabôd:

«Mosè disse a Dio: Mostrami la tua ASTRONAVE (o la tua NUBE)!... Rispose: Tu non potrai vedere il mio volto, perché nessun uomo può vedermi e restare vivo!».

«Santo, santo, santo è il Signore degli eserciti. Tutta la terra è piena della sua ASTRONAVE (o della sua NUBE)».

«Veramente hai fatto l’uomo poco meno di un dio, di ASTRONAVE (o di NUBE) e di onore lo hai coronato».

«Figli di Dio, date al Signore ASTRONAVE (o NUBE) e potenza... Nel suo tempio tutti dicono: ASTRONAVE (o NUBE)!».

Il Signore «farà scorrere verso Sion come un fiume la pace; come un torrente in piena, L’ASTRONAVE (o LA NUBE) delle genti».

Non male il nostro PGC come esegeta!

Concludendo con GIANFRANCO RAVASI:

<<kabôd, «gloria», che nella sua etimologia profonda indica qualcosa di «pesante, importante, rilevante», degno perciò di rispetto e onore. Il termine è presente 200 volte nell’Antico Testamento (il verbo corrispondente ha 114 citazioni) e può essere assegnato sia alla persona umana per definirne la grandezza e dignità, sia a Dio per celebrarne il suo mistero luminoso, invalicabile al nostro sguardo, come lo è il sole>>.

(https://www.famigliacristiana.it/blogpost/kabod-gloria.aspx, da: IL BLOG DI GIANFRANCO RAVASI).

 

Roberto Fiaschi

-----------------------------------------

Nessun commento:

Posta un commento