Secondo il filosofo Emanuele Severino, <<che
il sogno della terra
isolata esista è SOLTANTO il destino a mostrarlo incontrovertibilmente>>
(tutti i maiuscoli miei: RF), il che vuol dire ESCLUDERE che a mostrar l’esistenza
di quel sogno sia tutto ciò che è interno al sogno stesso.
Infatti _ prosegue il filosofo bresciano _ <<è SOLO
sul fondamento dell’apparire del destino che tale sogno può apparire – come si mostra nei miei scritti.
Ma anche quest’ultima espressione, così ripetuta nei miei scritti,
e anche l’asserire che sia così ripetuta appartengono a quel sogno>>.
Ricordiamo che <<il sogno della terra isolata>>
è l’ERRORE,
il NICHILISMO, il cui contenuto
è l’insieme di tutti i positivi significare del NULLA, sì che in tale sogno
si sia destinati ad IGNORARE il destino quale suo fondamento.
Pertanto, anche gli <<scritti>> di Severino ( = <<nei miei scritti>>,
dice), sono interni al sogno, anzi: ESSI STESSI SONO UN SOGNO!
Sì che in quei sogni ( = gli scritti di Severino) sognati internamente al sogno, viene mostrato incontrovertibilmente
(un incontrovertibile sognato,
quindi un positivo significare del NULLA!) che <<è SOLO sul fondamento dell’apparire del destino che tale sogno può apparire>>.
Tuttavia, se all’interno del sogno viene mostrato che questi appaia <<SOLO sul
fondamento dell’apparire del destino>>, allora il <<fondamento
dell’apparire del destino>> appare (è saputo) internamente al sogno il quale, invece,
IGNORA il destino!
Il destino è mostrato sul FONDAMENTO del sapere
SOGNATO ( = NULLO) ovvero sul FONDAMENTO DELL’ERRORE, appunto
perché gli scritti che mostrano l’esistenza del sogno sul fondamento del
destino, FANNO PARTE del sapere vigente interno al sogno ( = all’ERRORE).
Un sapere vigente internamente al sogno che è destinato a NON SAPERE
alcunché del destino, perché quest’ultimo è saputo soltanto da sé stesso poiché
esso appare soltanto a sé stesso!
Se infatti il destino apparisse (fosse
saputo) NEL sogno,
NON potremmo in alcun modo affermare <<che il sogno della terra
isolata esista>> <<SOLO sul fondamento dell’apparire del
destino>>, perché questa tesi di Severino indica che NEL sogno NON si è consapevoli di
esser parte di un sogno,
per cui, non essendone consapevoli, MEN CHE MENO saremo consapevoli della
verità del destino SOLO
sulla cui base apparirebbe il sogno!
Non a caso Severino, altrove, ha scritto che
<<Per indicare l’Errare è necessario
esserne AL DI FUORI>>,
cioè AL DI FUORI del
sogno/errore!
Invece, ricordiamolo, Severino e i SUOI
scritti sono tutti INTERNI al sogno, e non solo essi, <<Ma anche quest’ultima
espressione, così ripetuta nei miei scritti,
e anche l’asserire che sia così ripetuta appartengono a quel sogno>>.
Insomma, suvvia, È PALESE:
negli scritti di Severino NON vi può esser
nessuna testimonianza di essere in un sogno (o di essere ERRORI), NÉ, perciò, della
presunta VERITÀ che fungerebbe da suo (del sogno) fondamento…
Roberto Fiaschi
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