Scrive Alessandro Vaglia (deSstopron6g6u9lm8f136hl6a936ifu00hmi9tihm549a7c39 30la79137):
<<LA RISOLUZIONE APORETICA DEL NULLA È UNA
CONSEGUENZA DEL PRINCIPIO E NON È AFFATTO NECESSARIA AL PRINCIPIO STESSO.
SEVERINO NON È HEGEL, NON PARTE INFATTI DA UNA REALTÀ
CONTRADDITTORIA A CUI IL RISULTATO RIMEDIA (tenta l'impossibile rimedio).
(Risposta a Paolo Pigigi che voleva fare essere il principio
di non contraddizione secondo la risoluzione dell'aporetica del nulla.)
Partiamo col dire che vi sono alcune inesattezze in questo
post (*) o se esatte che vanno giustificate dall'autore stesso e non da Severino
che non le ha affatto affermate. Il momento nulla come positivo significare non
è autocontraddittorio ma incontraddittorio come incontraddittorio è il momento
nulla, dunque cosa è autocontraddittorio? La materia logica di questi due
portati formali che si pongono insieme nel porre Nulla. Dunque dico nulla?
allora dico essere del nulla. Quando due momenti della sintesi logica sono
incontraddittori significa che astrattamente essi sono per sé autoevidenti, da
una parte l'essere appunto un significato positivo, ed ogni significato
positivo è, o essere appunto, e dall'altra quel nulla assoluto che è nulla.
Premessa fondamentale, tutto ciò che qui si sta dicendo del nulla è appunto
significato [dal]
positivo del nulla>>. (Parentesi quadra mia, probabile omissione
involontaria di Alessandro
Vaglia).
Prima pausa.
Alessandro
Vaglia
domanda:
<<dunque cosa è autocontraddittorio?>>
E risponde:
<<La materia logica di questi due portati formali che
si pongono insieme nel porre Nulla>>.
Esatto, precisando che tale <<materia logica>>
è il significato <<Nulla>>
quale sintesi dei due suddetti momenti.
Bene.
Poi Alessandro
Vaglia chiede:
<<Dunque dico nulla? allora dico essere del nulla>>.
Esatto.
L’essere
del nulla
è la contraddizione che costituisce il significato concreto del Nulla quale sintesi dei
due momenti.
Prosegue Alessandro
Vaglia:
<<Quando due momenti della sintesi logica sono incontraddittori
significa che astrattamente essi sono per sé autoevidenti, da una parte
l'essere appunto un significato
positivo, ed ogni
significato positivo è,
o essere appunto, e
dall'altra quel nulla
assoluto che è nulla. Premessa
fondamentale, tutto ciò che qui si sta dicendo del nulla è appunto significato positivo del nulla>>.
Perfetto, d’accordo.
Senonché, egli dice che <<Quando due momenti della
sintesi logica sono incontraddittori significa che astrattamente essi sono per sé autoevidenti>>,
indubbiamente, ma ecco il punto:
l’autoevidenza del secondo momento nulla ( = nihil absolutum = nulla assoluto), si
ribalta immediatamente nella PROPRIA NEGAZIONE, ossia nella NEGAZIONE che quel
secondo momento riesca a significare SOLTANTO nulla assoluto, perché quest’ultimo, essendo in relazione
inscindibile con l’altro momento cui è il suo positivo significare, CESSA di valere come nulla assoluto perché in
forza della sua DIFFERENZA dal positivo significare, quel nulla si ENTIFICA.
Q-U-E-S-T-A È L’APORIA DEL NULLA
che Severino ha tentato di risolvere, giacché astenersi da ciò, comporta che il
significato concreto Nulla,
cioè la sintesi autocontraddicentesi dei due momenti, si riveli in realtà una
sintesi RELATIVA in quanto sintesi tra due ESSENTI (appunto perché il nulla assoluto quale
secondo momento, ENTIFICANDOSI, non sarebbe più il nulla assoluto BENSÌ un ALTRO ESSENTE), anziché
tra due significati tra loro ASSOLUTAMENTE incompatibili poiché ASSOLUTAMENTE differenti
l’un dall’altro, come appunto sarebbero (ma NON lo sono) infinitamente distanti
l’essere dal nulla assoluto.
La soluzione severiniana consiste nel tener sì distinti i due
significati del termine Nulla,
ma al contempo badando bene di NON SEPARARLI, altrimenti il
secondo momento nulla
assoluto finirebbe
per ENTIFICARSI, contravvenendo perciò al suo negativo statuto ontologico, cosicché,
se si ENTIFICASSE, allora il significato concreto Nulla NON sarebbe più una sintesi
autocontraddicentesi, come vuole Severino, appunto perché diverrebbe invece una
sintesi tra due ESISTENTI, cioè tra due ESSENTI, e non tra un essente ( = il positivo significare) ed
il nulla assoluto, come
vuole Severino.
Ad un certo punto, Alessandro
Vaglia chiede:
<<Se fosse autoevidente che l'essere è nulla di quale APORIA
staremmo discutendo ora infatti?>>
Di nessuna aporia discuteremmo, certo, ma infatti NESSUNO AFFERMA
che <<che l'essere
è nulla>>,
bensì si dice, che AL SEGUITO DI TALE INNEGABILE DIFFERENZA, e anzi,
PROPRIO GRAZIE AD ESSA, il nulla NON SI DISTINGUE dall’essere, o meglio:
se ne distingue SENZA distinguersene,
o NON se ne distingue proprio perché se ne distingue.
E ancora, dunque, Alessandro
Vaglia scrive:
<<Anche l'aporetico dunque, in qualche parte
recondita del suo intimo inconscio sa quello che Emanuele Severino procederà a
discutere, ma se lo vuole negare e dunque si nega da sé. Sa che dicendo nulla sta dicendo e
trattando il nulla
assoluto>>;
ma certamente, infatti, ripeto, NESSUNO AFFERMA che <<che
l'essere è nulla>> o
NEGA la loro DIFFERENZA, al contrario, tale DIFFERENZA è così ben manifesta da capovolgersi
immediatamente nell’IDENTITÀ tra essere e nulla, o nella loro INDISTINGUIBILITÀ.
Conclude così Alessandro Vaglia:
<<Il mortale Platone questo lo sa (leggere il
Sofista ultima parte), ma non lo risolve, sarà Severino a farlo>>.
Ed è proprio questo il punto: Severino NON HA RISOLTO l’aporia
del nulla, giacché il nulla,
DIFFERENDO dall’essere,
al contempo NON
NE DIFFERISCE.
Pertanto non è neppur sostenibile che <<LA
RISOLUZIONE APORETICA DEL NULLA È UNA CONSEGUENZA DEL PRINCIPIO E NON È AFFATTO
NECESSARIA AL PRINCIPIO STESSO>>,
appunto perché quel principio utilizza il significato nulla come se A
MONTE la sua aporeticità fosse GIÀ STATA RISOLTA, per cui è ovvio che Severino
ponga la sua ‘risoluzione’ al IV capitolo de La struttura originaria,
anziché al primo (e comunque il IV capitolo è tra i primissimi, essendo il
libro citato costituito da ben XIII capitoli!).
infatti, se tale aporia non è risolta, allora quel principio NON
RIESCE neppure a costituirsi se non anch’esso aporeticamente…
Roberto Fiaschi
---------------------------------------------

Nessun commento:
Posta un commento