martedì 29 agosto 2023

90)- SULL’ESSERE QUALE CONTRADDIZIONE ORIGINARIA


Per introdurre nuovamente la CONTRADDITTORIETÀ dell’ESSERE (come tematizzato da Severino) unitamente all’INCONTRADDITTORIETÀ degli enti (vedasi post n° 86, https://controinuovimostriii.blogspot.com/.../86...), riporto il seguente eloquente brano di Alessandro Vaglia tratto dal gruppo Officina di filosofia teoretica:

<<comunque se per bue e asino intendiamo solo il loro positivo significare certo che sono identici, in quanto positivo significare appunto, ma come determinazioni o contenuto appunto, son diversi. tutto ciò che appare è identico in quanto essere, tutto è, ma tutto è diverso in quanto al suo contenuto>>.

Perfetto, tutto corretto, ben detto.

Tuttavia, AV ha appena formulato, suo malgrado, LA CONTRADDIZIONE ORIGINARIA dell’ESSERE severiniano, cioè dell’ESSERE quale totalità degli enti o determinazioni.

Perché dico: suo malgrado?

Perché evidentemente a lui è bastato rilevar _ giustamente _ che due enti qualsiasi (<<bue e asino>>) <<sono IDENTICI, in quanto positivo significare appunto, ma come determinazioni o contenuto appunto, son DIVERSI. tutto ciò che appare è IDENTICO IN QUANTO ESSERE, tutto è, ma tutto è DIVERSO in quanto al suo contenuto>>,

senza perciò soffermarsi sul fatto che affermar che bue e asino siano <<IDENTICI, in quanto positivo significare>> e che <<come determinazioni o contenuto>> siano INVECE <<DIVERSI>>,

significa affermare che, proprio perché <<tutto ciò che appare è IDENTICO IN QUANTO ESSERE>>,

allora l’ESSERE DIFFERISCE CONTRADDITTORIAMENTE DA SÉ,

giacché AV, precisando:

<<ma come determinazioni o contenuto appunto, son DIVERSI>>,

implica che <<come determinazioni o contenuto>> il bue e l’asino NON SIANO lo stesso ESSERE circa il quale subito prima egli aveva affermato che <<tutto ciò che appare è IDENTICO IN QUANTO ESSERE, tutto è>>.

È chiaro:

siccome <<tutto ciò che appare è IDENTICO IN QUANTO ESSERE>>, tale ESSERE DEVE NECESSARIAMENTE INCLUDERE ANCHE le determinazioni o i contenuti, altrimenti questi NON sarebbero ESSERE.

Appunto perché NON soltanto il bue e l’asino sono ESSERE per <<il loro positivo significare>>, ma essi sono ESSERE anche <<come determinazioni o contenuto>> dei loro rispettivi positivi significare!

Quindi, l’osservazione di AV secondo la quale:

<<tutto ciò che appare è IDENTICO IN QUANTO ESSERE, tutto è, ma tutto è DIVERSO in quanto al suo contenuto>>,

sancisce la CONTRADDITTORIETÀ dell’ESSERE quale totalità concreta dei DIFFER-enti, esattamente come è CONTRADDITTORIO che il bue sia l’asino,

poiché ha sancito il DIFFERIRE DELL’ESSERE DA SÉ STESSO, esattamente come il bue DIFFERISCE dall’asino pur essendo entrambi INTEGRALMENTE ESSERE.  

 

 

Roberto Fiaschi

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