Per introdurre nuovamente la CONTRADDITTORIETÀ dell’ESSERE (come tematizzato da Severino) unitamente all’INCONTRADDITTORIETÀ degli enti (vedasi post n° 86, https://controinuovimostriii.blogspot.com/.../86...), riporto il seguente eloquente brano di Alessandro Vaglia tratto dal gruppo Officina di filosofia teoretica:
<<comunque se per bue e asino intendiamo solo il
loro positivo significare certo che sono identici, in quanto positivo
significare appunto, ma come determinazioni o contenuto appunto, son diversi.
tutto ciò che appare è identico in quanto essere, tutto è, ma tutto è diverso
in quanto al suo contenuto>>.
Perfetto, tutto corretto, ben detto.
Tuttavia, AV ha appena formulato, suo malgrado, LA CONTRADDIZIONE ORIGINARIA dell’ESSERE severiniano, cioè dell’ESSERE quale totalità
degli enti o determinazioni.
Perché dico: suo malgrado?
Perché evidentemente a lui è bastato rilevar _ giustamente _ che
due enti qualsiasi (<<bue e asino>>) <<sono IDENTICI, in quanto positivo
significare appunto, ma come determinazioni o contenuto appunto, son DIVERSI. tutto ciò che
appare è IDENTICO IN
QUANTO ESSERE, tutto è, ma tutto è DIVERSO in quanto al suo
contenuto>>,
senza perciò soffermarsi sul fatto che affermar che bue e
asino siano <<IDENTICI,
in quanto positivo significare>> e che <<come determinazioni
o contenuto>> siano INVECE <<DIVERSI>>,
significa affermare che, proprio perché <<tutto ciò
che appare è IDENTICO
IN QUANTO ESSERE>>,
allora l’ESSERE
DIFFERISCE CONTRADDITTORIAMENTE
DA SÉ,
giacché AV, precisando:
<<ma come determinazioni o contenuto appunto, son DIVERSI>>,
implica che <<come determinazioni o contenuto>>
il bue e l’asino NON
SIANO lo stesso ESSERE circa
il quale subito prima egli aveva affermato che <<tutto ciò che
appare è IDENTICO IN
QUANTO ESSERE, tutto è>>.
È chiaro:
siccome <<tutto ciò che appare è IDENTICO IN QUANTO ESSERE>>, tale ESSERE DEVE
NECESSARIAMENTE INCLUDERE ANCHE le determinazioni o i contenuti,
altrimenti questi NON sarebbero ESSERE.
Appunto perché NON soltanto il bue e l’asino sono ESSERE per <<il
loro positivo significare>>, ma essi sono ESSERE anche <<come determinazioni
o contenuto>> dei loro rispettivi positivi significare!
Quindi, l’osservazione di AV secondo la quale:
<<tutto ciò che appare è IDENTICO IN QUANTO ESSERE, tutto è, ma tutto è DIVERSO in quanto al suo contenuto>>,
sancisce la CONTRADDITTORIETÀ dell’ESSERE quale totalità
concreta dei DIFFER-enti, esattamente come è CONTRADDITTORIO che il bue
sia l’asino,
poiché ha sancito il DIFFERIRE DELL’ESSERE DA SÉ STESSO, esattamente come il bue DIFFERISCE
dall’asino pur essendo entrambi INTEGRALMENTE ESSERE.
Roberto Fiaschi
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