Ha
scritto Simone Gamberini nel Gruppo https://www.facebook.com/groups/filosofiaedestino:
<<Il Gesù
della fede cristiana "mori' e fu sepolto" (Credo niceno). Ma si può coerentemente
affermare che il Gesu' del Credo niceno MORI'? E non come domanda su di un
supposto avvenimento storico, ma su ciò che pare risultare dal concetto stesso
di "morte". Oggi l'essere morti corrisponde alla morte cerebrale,
cioè alla cessazione irreversibile della funzionalità del tronco encefalico. Quindi,
se usassimo tale definizione contemporanea, la "morte" di Gesù
apparirebbe piuttosto anomala in quanto nulla di irreversibile dovrebbe essere
presente in essa (dato che Gesù risorge grazie all'onnipotenza divina). Insistendo,
forse potremmo affermare che per la natura umana di Gesù la sua condizione
sarebbe stata mortalmente irreversibile se non fosse stato per la presenza e
l'intervento della sua natura divina. Ergo Gesù sarebbe morto in tal senso:
come essere umano. Ad essere morta cioe' sarebbe stata la natura umana di Gesù.
Solo che se Dio può far resuscitare la natura umana, si ripresenta il problema
precedente: si tratta di una cessazione davvero irreversibile? Pare di no. Irreversibile
riguardo alla sola natura umana lasciata a sé stessa ma reversibile grazie al
potere della natura divina: di nuovo non ciò che la definizione contemporanea
di "morte" significa>>.
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Il
‘ragionamento’ di Simone
Gamberini mi risulta fallace.
Infatti,
<<ciò che la definizione contemporanea di "morte" significa>>
_ la <<cessazione irreversibile della funzionalità del tronco
encefalico>> _ NON include internamente a sé l’intervento di Dio,
giacché essa ne prescinde totalmente, pertanto concerne unicamente l’irreversibilità
della <<SOLA
natura umana lasciata a sé stessa>> (maiuscolo mio: RF).
Invece, il passo
falso di Simone
Gamberini consiste nel far valere quella
definizione per QUALSIASI
orizzonte esistenziale: umano e DIVINO, facendo, dell’irreversibilità della
MORTE, una ‘legge’ inoltrepassabile ANCHE per Dio!
Di
modo tale che, se Dio muta l’irreversibilità in reversibilità, allora l’irreversibilità
della MORTE di Gesù non possa venir riconosciuta come VERA irreversibilità,
poiché infrangerebbe la suddetta <<definizione contemporanea>>!
Ed
invece trattasi di VERISSIMA IRREVERSIBILITÀ, appunto perché essa è PERFETTAMENTE
COMPATIBILE _ lo ha riconosciuto lo stesso Simone
Gamberini _ con <<ciò che la definizione contemporanea di
"morte" significa>> dal punto di vista umano, visto che Gesù
è MORTO in forza della <<cessazione […] della funzionalità del
tronco encefalico>>.
Il successivo intervento
di Dio _ evenienza assolutamente NON contemplata nella <<definizione
contemporanea di "morte">> come fattore alterante l’irreversibilità
della stessa _, ha mutato quest’ultima in reversibilità quale evento del tutto ESTRANEO
al nostro mondo e perciò ab extra rispetto alla <<definizione
contemporanea di "morte">> e non ab intra di questa!
Pertanto, ove Simone
Gamberini osserva:
<<si
tratta di una cessazione davvero irreversibile? Pare di no. Irreversibile
riguardo alla sola natura umana lasciata a sé stessa ma reversibile grazie al
potere della natura divina: di nuovo non ciò che la definizione contemporanea
di "morte" significa>>,
cade vittima della
propria ingiustificata estensione delle <<definizione contemporanea di
"morte">> all’agire di Dio.
Diremo a Dio,
perciò, di aggiornarsi, conformandosi ad essa…
Roberto Fiaschi
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