domenica 26 gennaio 2025

147)- «SI PUÒ COERENTEMENTE AFFERMARE CHE GESÙ MORÌ?»

Ha scritto Simone Gamberini nel Gruppo https://www.facebook.com/groups/filosofiaedestino:

<<Il Gesù della fede cristiana "mori' e fu sepolto" (Credo niceno). Ma si può coerentemente affermare che il Gesu' del Credo niceno MORI'? E non come domanda su di un supposto avvenimento storico, ma su ciò che pare risultare dal concetto stesso di "morte". Oggi l'essere morti corrisponde alla morte cerebrale, cioè alla cessazione irreversibile della funzionalità del tronco encefalico. Quindi, se usassimo tale definizione contemporanea, la "morte" di Gesù apparirebbe piuttosto anomala in quanto nulla di irreversibile dovrebbe essere presente in essa (dato che Gesù risorge grazie all'onnipotenza divina). Insistendo, forse potremmo affermare che per la natura umana di Gesù la sua condizione sarebbe stata mortalmente irreversibile se non fosse stato per la presenza e l'intervento della sua natura divina. Ergo Gesù sarebbe morto in tal senso: come essere umano. Ad essere morta cioe' sarebbe stata la natura umana di Gesù. Solo che se Dio può far resuscitare la natura umana, si ripresenta il problema precedente: si tratta di una cessazione davvero irreversibile? Pare di no. Irreversibile riguardo alla sola natura umana lasciata a sé stessa ma reversibile grazie al potere della natura divina: di nuovo non ciò che la definizione contemporanea di "morte" significa>>.

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Il ‘ragionamento’ di Simone Gamberini mi risulta fallace.

Infatti, <<ciò che la definizione contemporanea di "morte" significa>> _ la <<cessazione irreversibile della funzionalità del tronco encefalico>> _ NON include internamente a sé l’intervento di Dio, giacché essa ne prescinde totalmente, pertanto concerne unicamente l’irreversibilità della <<SOLA natura umana lasciata a sé stessa>> (maiuscolo mio: RF).

Invece, il passo falso di Simone Gamberini consiste nel far valere quella definizione per QUALSIASI orizzonte esistenziale: umano e DIVINO, facendo, dell’irreversibilità della MORTE, una ‘legge’ inoltrepassabile ANCHE per Dio!

Di modo tale che, se Dio muta l’irreversibilità in reversibilità, allora l’irreversibilità della MORTE di Gesù non possa venir riconosciuta come VERA irreversibilità, poiché infrangerebbe la suddetta <<definizione contemporanea>>!

Ed invece trattasi di VERISSIMA IRREVERSIBILITÀ, appunto perché essa è PERFETTAMENTE COMPATIBILE _ lo ha riconosciuto lo stesso Simone Gamberini _ con <<ciò che la definizione contemporanea di "morte" significa>> dal punto di vista umano, visto che Gesù è MORTO in forza della <<cessazione […] della funzionalità del tronco encefalico>>.

Il successivo intervento di Dio _ evenienza assolutamente NON contemplata nella <<definizione contemporanea di "morte">> come fattore alterante l’irreversibilità della stessa _, ha mutato quest’ultima in reversibilità quale evento del tutto ESTRANEO al nostro mondo e perciò ab extra rispetto alla <<definizione contemporanea di "morte">> e non ab intra di questa!

Pertanto, ove Simone Gamberini osserva:

<<si tratta di una cessazione davvero irreversibile? Pare di no. Irreversibile riguardo alla sola natura umana lasciata a sé stessa ma reversibile grazie al potere della natura divina: di nuovo non ciò che la definizione contemporanea di "morte" significa>>,

cade vittima della propria ingiustificata estensione delle <<definizione contemporanea di "morte">> all’agire di Dio.

Diremo a Dio, perciò, di aggiornarsi, conformandosi ad essa…

 

Roberto Fiaschi

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