venerdì 18 aprile 2025

168)- VITO MANCUSO: QUALE «ORIGINE DEL MALE»?

Riporto e commento il seguente articolo (riportato a fine post) di Vito Mancuso filosofo teologo. 

Secondo lui, per <<rispondere alla domanda sull’origine del male>> bisogna ESCLUDERE

1)- Dio,

2)- l’uomo,

e

3)- una <<potenza sovrannaturale diversa da Dio detta comunemente Diavolo>>.

A suo dire, queste tre ipotesi mostrerebbero tutta la loro <<inconsistenza logica ed etica>>.

Sono d’accordo riguardo l’ipotesi 1. Ma, fatta salva essa, a rivelare la propria <<inconsistenza>> mi pare sia l’ipotesi di Vito Mancuso filosofo teologo e cioè:

4)- <<non rimane che affermare che la causa originaria del male a livello sia fisico sia morale è il caos inerente all’essere originario, posto così dal Creatore quale condizione necessaria per il darsi della libertà>>.

Infatti, con questa ipotesi, egli ritorna all’ipotesi 1 da lui scartata, poiché se GIUSTAMENTE si deve ESCLUDERE <<che la risposta possa essere Dio, nel senso che Dio voglia direttamente o indirettamente i singoli eventi negativi, perché non sarebbe più luce, spirito, amore>>, NON si capisce come l’ipotesi 4 possa lasciare Dio immune dall’aver voluto, ponendo il caos, <<indirettamente i singoli eventi negativi>>.

Con <<il caos inerente all’essere originario>>, verosimilmente Vito Mancuso filosofo teologo si riferisce a Genesi 1:2, che recita:

<<La terra era informe e vuota, le tenebre coprivano la faccia dell’abisso e lo Spirito di Dio aleggiava sulla superficie delle acque>>,

dove il termine <<caos>> compendia i termini ebraici: <<informe e vuota>> = tohu wa-bohu (תֹהוּ וָבֹהוּ).

Però tale <<caos>> o <<struttura originaria dell’essere>> NON resta tale AL SEGUITO dell’opera creatrice di Dio, giacché Egli mette ORDINE e vede che, via via, TUTTO È BUONO.

Quindi non vi è alcun <<impasto originario di logos e di caos>> bensì soltanto Logos.

Vito Mancuso filosofo teologo osserva inoltre che la <<struttura originaria dell’essere è duale, caos oltre che logos>>.

Tuttavia, egli aveva ESCLUSO l’ipotesi 3, cioè che l’origine del male <<possa essere una potenza sovrannaturale diversa da Dio detta comunemente Diavolo>> proprio per EVITARE di reintrodurre quella DUALITÀ composta da <<due principi alla guida del mondo e non più uno solo>>;

adesso, invece, nella sua ipotesi 4, quella DUALITÀ egli l’accoglie <<quale condizione necessaria per il darsi della libertà>>!

Quindi, perché privilegiare la sua ipotesi 4, quando disponiamo già dell’ipotesi 2, quella REALMENTE BIBLICA, visto che l’uomo può ben fare le veci del presunto <<essere duale>> quale scaturigine o condizione della libertà?

Egli osserva che l’ipotesi 2 vada esclusa <<perché l’uomo è la prima vittima dell’indeterminazione dell’essere, non l’autore>>.

Ma qui, Vito Mancuso filosofo teologo dà per scontato quell’<<indeterminazione dell’essere>> che invece avrebbe dovuto dimostrare esser l’autentica causa del male...

Invece l’uomo, come vuole l’ipotesi 2, <<è la prima vittima>> di se stesso perché ne è il libero autore!

Diò è Libertà originaria (cfr. Luigi Pareyson: “Ontologia della libertà”, Einaudi 1995), senza il quale <<nessuna libertà avrebbe mai potuto nascere>>, NON certo <<il caos iniziale>>…

È chiaro che nessuna di queste ipotesi debba esser considerata una spiegazione scientifica o incontrovertibile dell’origine del male, perciò sarebbe il caso di prendere atto che di soli tentativi ermeneutici trattasi; il tentativo effettuato da Vito Mancuso filosofo teologo è di gran lunga PEGGIORE (anche se ‘moderna’) dell’ipotesi 2, perché nasce dall’ILLUSIONE di poter disporre di una verità scientifica atta a giustificare sia la libertà che il male, buttando così alle ortiche il linguaggio mitologico, forse l’unico linguaggio in grado di aprire fecondi ed ampi orizzonti interpretativi…

 

Roberto Fiaschi

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L’ORIGINE DEL MALE

«La prospettiva più plausibile con cui rispondere alla domanda sull’origine del male esclude che la risposta possa essere Dio, nel senso che Dio voglia direttamente o indirettamente i singoli eventi negativi, perché non sarebbe più luce, spirito, amore; esclude che possa essere l’uomo in quanto autore del cosiddetto “peccato originale”, perché l’uomo è la prima vittima dell’indeterminazione dell’essere, non l’autore; ed esclude che possa essere una potenza sovrannaturale diversa da Dio detta comunemente Diavolo perché essa o è indipendente da Dio – ma dicendo così si pongono due principi alla guida del mondo e non più uno solo – oppure dipende da Dio, ma in questo caso è sempre Dio la vera causa originaria del male. Mostrata l’inconsistenza logica ed etica delle ipotesi precedenti, non rimane che affermare che la causa originaria del male a livello sia fisico sia morale è il caos inerente all’essere originario, posto così dal Creatore quale condizione necessaria per il darsi della libertà. Il male quindi appare come l’inevitabile lato oscuro del bene e dell’amore, la condizione imprescindibile perché nel mondo potesse nascere la mente libera che liberamente vuole. La prospettiva più plausibile con cui rispondere alla domanda sull’origine del male rimanda all’impasto originario di logos e di caos che costituisce il mondo nella sua concretezza. La struttura originaria dell’essere è duale, caos oltre che logos, e lo è perché essa si possa liberamente muovere e ospitare la nascita della libertà. Senza il caos iniziale nessuna libertà avrebbe mai potuto nascere. Senza il caos attuale nessuna libertà potrebbe permanere. Il male quindi è il prezzo che paghiamo per la nascita della libertà. È un prezzo troppo alto? Sarebbe stato preferibile non essere liberi? A volte viene da pensare proprio così, ma questo è il mondo nel quale siamo capitati nascendo, e io credo che la più alta saggezza consista nel prenderne atto, in quella disposizione della mente che, se non abbandona la resistenza cedendo al fatalismo, conosce tuttavia anche la resa di chi sa di trovarsi al cospetto di forze più grandi di sé»

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