In
un’intervista al fisico Carlo Rovelli (https://www.repubblica.it/esteri/2014/10/28/news/rovelli_scienza_e_fede_devono_restare_separate_nonostante_le_parole_di_papa_francesco-99201117/), Stefania Parmeggiani gli domanda:
<<Ha senso domandarsi se c'è stato un prima? Il Big
Bang non si pone al di fuori del tempo?>>
Carlo
Rovelli risponde: <<Che prima del Big Bang non esistesse il tempo è
una possibilità, ma ci sono altre possibilità, ad esempio possiamo pensare a un
altro universo prima di quello che vediamo... È una sciocchezza che la Chiesa
leghi se stessa a una teoria scientifica. Potrebbe essere smentita il giorno
dopo. La ricerca della scienza non ha nulla a che vedere con i racconti della
Genesi. Lemaitre consigliò a Pio XII di non confondere piani diversi. Quel
consiglio è ancora valido>>.
Vero,
molto rischioso LEGARSI <<a una teoria scientifica>> da
parte della teologia.
Cosa
vi è di implicito in quest’osservazione di Rovelli, ma che egli si guarda bene
dall’esplicitare?
Vi
è che, siccome una qualsiasi teoria scientifica <<Potrebbe essere smentita il
giorno dopo>>, allora è <<una sciocchezza>> _ da parte di
chiunque _ legarsi anche ad una qualsivoglia teoria scientifica, appunto perché
essa <<Potrebbe
essere smentita il giorno dopo>> da un’altra teoria.
Sempre
Rovelli, nella medesima intervista, alla domanda:
<<È possibile trovare Dio nella Scienza?>>,
ha risposto:
<<No.
C'è un unico modo in cui la scienza può spiegare Dio: attraverso l'antropologia
e la psicologia. Può studiare il fenomeno religioso e come l'umanità, nel suo
farsi, lo abbia costruito.
Ma certo non può cercare il divino nello spazio, nel tempo e nelle leggi della
fisica. Questo non vuol dire che gli scienziati non sentano il mistero, la
meraviglia o la sacralità dell'universo. Questi sono sentimenti umani, che
restano veri con o senza Dio>>.
Qui,
Rovelli si SMENTISCE senza accorgersene, giacché il suo perentorio <<No>>
potrebbe anch’esso <<essere smentit[o] il giorno dopo>> da
un altro <<No>>.
Così,
è <<una sciocchezza>>
affermare che l’<<unico
modo in cui la
scienza può spiegare Dio>> avvenga <<attraverso
l'antropologia e la psicologia>>;
infatti
quell’<<unico modo>> potrebbe <<essere smentit[o]
il giorno dopo>> da un altro <<modo>>, cosicché,
quello a cui si è legato Rovelli NON SIA PIÙ l’<<unico modo in cui la scienza
può spiegare Dio>>.
È
altrettanto <<una
sciocchezza>> sentenziare:
<<Ma
certo non può
cercare il divino nello spazio, nel tempo e nelle leggi della fisica>>;
Rovelli <<Potrebbe essere smentit[o] il giorno dopo>> da un’altra
(provvisoria) “certezza”…
Ed
è nuovamente <<una
sciocchezza>> asserire che sia <<un grave errore dire
che il Big Bang esige l'intervento di un creatore divino>>, sempre
per il fatto che tale affermazione potrebbe <<essere smentita il
giorno dopo>>…
Poiché
Rovelli ha dichiarato <<di essere serenamente ateo>>, sorge
il sospetto che laddove alcuni indizi possano MINARE il suo ateismo, l’accortezza
di dire: <<È una sciocchezza>> legarsi <<a una
teoria scientifica. Potrebbe essere smentita il giorno dopo>> NON VALGA PIÙ…
Roberto
Fiaschi
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