Mi domando se ad alcune prospettive metafisiche _ in questo
caso l’Amor fati stoico-nietzschiano _,
corrisponda REALMENTE un sentito, profondo desiderio che porti a dire:
<<Amor fati: sia questo d’ora
innanzi il mio amore! […] quando che sia, voglio soltanto essere, d’ora
in poi, uno che dice sì!>>
- (Friedrich Nietzsche: “La gaia scienza”, 276);
ed anche:
<<La mia
formula per giudicare della grandezza dell’uomo, è amor fati: cioè, non volere che le cose siano
diverse, che non evadano né avanti, né indietro, per tutta l’eternità. Non
soltanto sopportare il Necessario, e ancor meno nasconderlo (ogni idealismo è
menzogna di fronte al Necessario); bensì amarlo>> - (Nietzsche: “Ecce
Homo”).
È davvero
possibile dire sempre ( = <<per tutta l’eternità>>) SÌ a tutto ciò che
ci viene incontro _ e per di più amandolo _, senza perciò <<volere che
le cose siano diverse>> da come ci vengono incontro?
Riguardo all’espressione del filosofo stoico Cleante: Ducunt volentem fata, nolentem trahunt = <<Il
fato conduce colui che vuole lasciarsi guidare, trascina colui che non vuole>>
- (Seneca: “Epistole a Lucilio” 107, 11, 5”), <<uno che dice sì!>> a tutto
è colui che ACCETTA tutto, quindi è espressione del ducunt volentem
fata; mentre, il nolentem trahunt è incarnato dalla
maggioranza se non dalla totalità delle persone.
Ebbene, <<uno che dice sì!>> a tutto _ e, ricordiamolo, lo deve dire <<per
tutta l’eternità>> _, costituisce la più radicale NEGAZIONE del dire SÌ a tutto!
Perché?
Colui che
<<dice sì!>>
a tutto e che perciò NON
vuole <<che le cose siano diverse>> poiché le vuole ACCETTARE
tutte, dice anche il più grande NO, perché dice NO al
NON dire SÌ a tutto.
Siccome dice SÌ a tutto, e il tutto include ogni evento, nessuno escluso
_ anche Auschwitz _, allora, dicendo SÌ, egli al contempo dice un grande NO agli innumerevoli NO che normalmente
avrebbe detto ma che ora intende NON dire più, giacché vorrebbe accogliere tutto con il SÌ.
Dunque, essere <<uno
che dice sì!>> a tutto, vuol dire essere uno che NON <<dice sì!>> a tutto.
Essere uno che
ACCETTA tutto, vuol dire essere uno che NON ACCETTA tutto, perché egli NON ACCETTA di ( = dice NO al) NON accettare tutto.
Essere uno che NON vuole <<che
le cose siano diverse>>,
vuol dire essere uno che VUOLE
<<che le cose siano diverse>>,
perché VUOLE
che esse DIFFERISCANO
dal loro esser VOLUTE diversamente
da come sono.
Da ciò deriva l’illusorietà
del progetto ‘super-oltreoministico’ del nuovo tipo ‘umano’ (!) nietzschiano…
Roberto Fiaschi
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