domenica 9 giugno 2024

102)- AUTONEGAZIONE DELL’OPPOSIZIONE ‘ORIGINARIA’ “ESSERE/NULLA”


Traggo dal WEB (2023) un brano di un filosofo nonché studioso del pensiero di Emanuele Severino:

<<solo ciò che esiste può essere identico a sé (ciò che non esiste in alcun modo in che modo potrebbe essere identico a sé? L'identità è una proprietà di ciò che è ed esiste, non del "nulla". Ciò che è ritenuto inesistente non può avere alcuna proprietà, neanche quella di essere identico a sé)>>.

Orbene, è ovvio che se l’essere è caratterizzato dall’esser IDENTICO-A-SÉ e DIFFERENTE-DAL-PROPRIO-ALTRO, per quanto riguarda il suo opposto, cioè il nulla, basterà ribaltare i termini, altrimenti il nulla avrebbe le medesime caratteristiche dell’essere e sarebbe da esso indistinguibile.

Perciò diciamo:

(1) il nulla è DIFFERENTE-DA-SÉ e IDENTICO-AL-PROPRIO-ALTRO.

Ma, come si vede, qualcosa non torna.

Infatti, se il nulla fosse IDENTICO-AL-PROPRIO-ALTRO, sarebbe IDENTICO all’essere, e quindi il nulla non sarebbe il nulla né, perciò, sarebbe OPPOSTO all’essere.

Allora non resta che ribadire sì la negazione dell’IDENTITÀ-CON-SÉ del nulla, come afferma il filosofo nel suo suddetto brano, ma bisognerà NEGARE che il nulla sia IDENTICO-AL-PROPRIO-ALTRO per affermare, invece, il suo esser DIFFERENTE-DAL-PROPRIO-ALTRO, di modo tale che l’OPPOSIZIONE ( = la DIFFERENZA) tra essere e nulla venga mantenuta.

(2) Quindi avremo:

il nulla è sia DIFFERENTE-DA-SÉ che DIFFERENTE-DAL-PROPRIO-ALTRO, cioè pura differenza.

Però neppure qui i conti tornano.

Perché l’esser DIFFERENTE-DAL-PROPRIO-ALTRO (così come l’IDENTITÀ-CON-SÉ) è caratteristica dell’essere, e se questa fosse condivisa anche dal nulla, allora il nulla, DIFFERENDO dall’essere, ubbidirebbe alla sua (dell’essere) legge (che sancisce la DIFFERENZA TRA OGNI ESSENTE) e quindi il nulla sarebbe un ESSENTE ( = un essere).

Inoltre, sempre restando alla concezione di Severino, anche questa pura DIFFERENZA è comunque un ESSENTE; se non lo fosse, nessun essente di differenzierebbe dal proprio altro, appunto perché la DIFFERENZA, se non fosse essente, non sarebbe del tutto, e quindi non esisterebbe neppure il DIFFERIRE tra gli enti.

(3) Da ciò deriva che l’innegabile DIFFERENZA tra i due significati si traduca (o meglio: si sia già da sempre tradotta) nella loro IN-DISTINZIONE.

E qui risiede L’AUTO-CONTRADDITTORIETÀ o L’AUTO-NEGAZIONE DELL’OPPOSIZIONE ORIGINARIA.

Sì, giacché essa, proprio in forza dell’innegabile DIFFERENZA vigente tra essere e nulla, sia al contempo NEGAZIONE di tale DIFFERENZA (poiché il nulla è essere e, quindi, l’essere è nulla).

Perciò, l’opposizione originaria è sub eodem OPPOSIZIONE-E-NON-OPPOSIZIONE, è INNEGABILE-E-NEGABILE, sì che tale aporeticità la predisponga all’esser TRASCESA.

 

Roberto Fiaschi

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4 commenti:

  1. Nemmeno ciò che esiste è identico a se stesso. Il punto è che cosa è il se stesso Heidegger "Identità e differenza"

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  2. Il tuo ragionamento mi torna tutto, salvo non tenere del discorso sullo stesso di Heidegger

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  3. Praticamente Massimo Doná

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